Qui c’è il numero 1 dell’ANTROPOMETRO
La presentazione.
L’Antropometro è stato presentato venerdì 26 aprile alle 18 nell’atrio del Palazzo dei Sette, nell’ambito della manifestazione Libri e Autori che si tiene a Orvieto dal 21 al 27 aprile, organizzata da Il Libro Parlante e Orvieto con Gusto.
Cos’è.
Un periodico per raccontare dell’informazione, della cultura e della Città di Orvieto.
Per entrare nei problemi e nelle difficoltà di un centro storico alle prese con la crisi e chiamato a ridefinire la sua identità.
Per coinvolgere i cittadini in una riflessione comune, fuori dagli schemi che hanno intrappolato la Città
Per discutere e ridare slancio alla tradizione culturale orvietana.
Per legare il passato al futuro.
Per dare spazio alla vitalità e all’entusiasmo dei giovani.
Per guardare oltre il cerchio chiuso della Rupe.
Il titolo.
Si chiama L’Antropometro.
Perché ricorda lo strumento usato dal padre di Luigi Barzini per prendere le misure ai soldati.
Il Sor Ettore faceva il sarto e inventò l’antropemetro per facilitare il suo lavoro.
Perché l’antropometro è anche una “misura dell’uomo”, il sogno di una proporzione che non c’è più e, dunque, oggi può diventare lo strumento per cercare un percorso nelle facce complesse e confuse del nostro tempo.
Perché ci ricorda una centralità che abbiamo perso e indica un orizzonte verso cui tendere.
Chi lo fa.
L’Antropometro nasce come periodico dell’Associazione Luigi Barzini di Orvieto, costituita da un gruppo i cittadini che hanno a cuore la Città.
L’Associazione è aperta a tutti coloro che vogliono riconoscersi in uno spirito civile di rinnovamento e sviluppo.
Il numero zero.
L’uscita de L’Antropometro è dedicato al premio Barzini consegnato a Lucia Goracci e introdotto dall’Orazione Civile di Roberto Saviano.
Contiene una riflessione dei giornalisti orvietani sulla Città e alcuni contributi sull’alluvione che l’ha colpita.
Quando.
L’Antropometro non ha scadenze fisse.
Esce adesso e fra qualche mese e poi..