I direttori dei giornali online Laura Ricci di Orvietonewes, Monica Riccio di Orvieto24 e Orvietosport e Dante Freddi di Orvietosì hanno inviato un segnalazione all’associazione degli editori on line, all’ordine dei giornalisti e all’associazione Articolo 21 in riferimento alla diffida che il sindaco Còncina ha indirizzato a chiunque diffonda le “false” notizie di Massimo Gnagnarini.
Segue la lettera.
Al presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria
Al presidente dell’ANSO Benedetto Liberati
Al presidente di associazione Articolo 21
Gentile collega,
siamo a segnalare una condizione di palese insofferenza nei confronti degli operatori dell’informazione che come editori e giornalisti svolgono la loro attività a Orvieto, oltre che verso il legittimo diritto di critica di quanti intervengono con corsivi e interviste presentando contenuti non allineati con quelli proposti dall’Amministrazione comunale della città.
I toni sono diventati inaccettabili e di fronte agli interventi di Massimo Gnagnarini, notista di cui pubblichiamo da anni proposte e critiche riferite all’Amministrazione comunale, il sindaco Còncina ha posto sul sito ufficiale del Comune di Orvieto il seguente comunicato:“Con riferimento alle affermazioni del signor Massimo Gnagnarini, comparse su varie testate on line locali e sulla odierna cronaca locale del quotidiano “La Nazione”, il Sindaco Antonio Concina precisa che “tali affermazioni sono piene di falsità, di insulti al limite dell’offesa personale e basate su informazioni infondate”.
“Sono costretto a diffidare chiunque – aggiunge il Sindaco – a perseverare con la diffusione di tali false comunicazioni, per non costringermi a tutelare la correttezza dell’operato e il buon nome dell’attuale Amministrazione Comunale nelle sedi opportune”.
È evidente che il sindaco Còncina ritiene la valutazione delle azioni amministrative un fatto personale, suo e dei suoi assessori.
Un caso emblematico.
In pratica, è il divieto rivolto a tutti di diffondere le “falsità” di Gnagnarini, dal cittadino al bar all’editore e al giornalista sul suo giornale: pena la querela. È un atteggiamento che conosciamo, alquanto diffuso, che si sintetizza nel classico “vado dall’avvocato” e che viene rivolto quando la critica è puntuale, precisa e documentata. Le promesse si traducono spesso in fatti e anche soltanto l’intrapresa di una causa, per un piccolo editore locale, rappresenta un aggravio straordinario del bilancio aziendale e può creare una condizione di insostenibile sofferenza psicologica.
Ci appelliamo all’ordine dei giornalisti e all’associazione degli editori on line ANSO per chiedere sostegno in questa faticosa e quotidiana lotta per la libertà di informazione e di critica nelle sue forme primarie. Le ultime esternazioni del sindaco di Orvieto sono infatti solo la punta dell’iceberg di un’insofferenza alle critiche e alle altrui opinioni variamente manifestata da alcuni rappresentanti della politica e non solo. Le minacce utilizzate non producono clamore ma minano striscianti il piacere e il dovere di partecipare alla vita della comunità.