La Riserva Naturale Monte Rufeno, insieme al Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, è stata invitata in via sperimentale a partecipare a tale progetto anche in considerazione del suo impegno nell’ambito della CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette).
La proposta rievoca l’iniziativa mondiale dei Parchi della Pace che, in passato, ha coinvolto anche le aree protette italiane attraverso Federparchi. Il movimento dei Parchi della Pace, nato da un’idea di Nelson Mandela, si basa sulla consapevolezza che le aree protette, in quanto strumenti essenziali per la gestione delle risorse naturali e del territorio, possano e debbano avere un ruolo fondamentale nel dialogo tra i popoli, nella prevenzione e gestione dei conflitti e nella pace.
Il progetto interviene geograficamente in alcuni contesti post bellici, quale ad esempio la Bosnia Erzegovina, e si pone l’obiettivo di dare visibilità e sostegno ad alcune micro imprese sociali al femminile che si caratterizzano per il coinvolgimento di donne appartenenti a gruppi religiosi ed etnici diversi, un tempo in conflitto. Donne i cui mariti, padri, figli, fratelli, sono stati uccisi da opposti nazionalismi o fanatismi religiosi.
Obiettivi dell’iniziativa:
- dare visibilità e sostegno a queste micro imprese al femminile, che vedono lavorare fianco a fianco donne di diverse appartenenze, valorizzandone il messaggio di pace, riconciliazione e dialogo;
- promuovere la formazione di reti di scambio fra queste realtà e altre realtà omologhe sul territorio italiano;
- favorire il contatto di queste realtà con enti come i parchi, potenzialmente interessati a diffondere sul territorio italiano, anche attraverso la vendita al dettaglio, i prodotti forniti dalle imprese sociali;
- richiamare l’attenzione dei media su queste realtà e sulla criticità del contesto di provenienza per una sensibilizzazione dell’opinione pubblica italiana.
Il progetto prevede un viaggio operativo in Italia, per formazione e divulgazione dell’iniziativa, di circa 6-8 rappresentanti delle realtà imprenditoriali bosniache che sono coinvolte come partner. La principale di queste è la Cooperativa Agricola “Insieme” di Bratunac, un comune della Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina situato a pochi chilometri da Srebrenica, città teatro di scontri tra serbo-bosniaci e bosniaco-musulmani tra il 1992 ed il 1995, la cui popolazione musulmana ha subito il massacro dell’11 luglio 1995. La cooperativa nasce nel maggio 2003, nell’ambito del progetto Lamponi di pace (realizzato con i contributi della Cooperazione Italiana allo Sviluppo) che ha avuto l’obiettivo di sostenere/facilitare il ritorno dei rifugiati e la convivenza multietnica nella regione Bratunac-Srebrenica attraverso la riattivazione dell’economia rurale su base sostenibile e la creazione di un sistema basato sulla coltivazione domestica di frutti di bosco (tradizionale dell’area) nelle piccole fattorie di famiglia, unite in cooperativa. Oggi la Cooperativa Insieme raggruppa circa 500 soci (donne e uomini, di appartenenza sia bosniaco-musulmana che serbo-bosniaca) impegnati nella produzione di lamponi, more, fragole e mirtilli che vengono venduti sia surgelati, sia come marmellate, succhi e sciroppi. Alcuni di questi prodotti sono già commercializzati in Italia, grazie ad un accordo con COOP Nord Est attraverso il marchio Alce Nero.
L’evento di testimonianza ad Acquapendente, cui il Comune in qualità di ente gestore della Riserva Naturale ha aderito con un’apposita Delibera di Giunta, si svolgerà il 24 maggio 2013 secondo il programma allegato e avrà una duplice valenza, informativa e commerciale, attraverso la realizzazione di un’iniziativa di comunicazione /divulgazione e l’attivazione di almeno un punto di distribuzione/visibilità dei prodotti; una distribuzione inizialmente sperimentale, ma che poi è auspicabile possa trasformarsi in permanente.
Per ulteriori informazioni: Filippo Belisario – Ufficio Comunicazione Educazione e Turismo della R. N. Monte Rufeno
Tel: 0763 733442/int. 8 – 349 8329352 – email: comunicazione@monterufeno.it; filippobelisario@libero.it