di Andrea Scopetti – Segretario del Partito Democratico di Orvieto
Maurizio Romiti si è dimesso. Mi dispiace molto per la sua situazione familiare e, anche a nome del Partito che rappresento, gli porgo con viva cordialità i miei più fervidi auguri. Certo è che non ne sentiremo la mancanza perché poco lo abbiamo visto ad Orvieto.
Gli subentra il Ragionier Pizzo, che così finalmente regolarizza la sua illegittima posizione di consigliere perennemente delegato. Sarà un assessore meno blasonato ma più locale e, quindi, più presente.
E così salgono a sette le sostituzioni. Prima di Romiti, infatti, cinque assessori avevano abbandonato il Sindaco Concina perché non sopportavano più la sua politica mentre un altro è stato cacciato perché era il Sindaco a non sopportare la politica dell’assessore. Ce ne sono poi altri due in bilico: uno ha annunciato alcuni mesi fa la disponibilità a dimettersi per suoi problemi finanziari e un altro, ormai l’unico dei nomi eccellenti, sta puntando alla ben più appetibile poltrona viterbese.
Non si trova più traccia neanche degli stimati professionisti e autorevoli personaggi della prima ora, che hanno permesso al Sindaco Concina da illustre sconosciuto di accreditarsi nella Val di Paglia.
In sordina, qualche mese fa, ha lasciato la città anche il famosissimo consigliere del Teatro Carlo Fuortes, sostituito dal più nostrano, e per noi più famoso, Aldo Salticchioli.
I nomi eccellenti scompaiono e Orvieto torna agli orvietani: Orville agli orvillani, il geniale fumetto inventato di Marco Cannavò (per inciso, anche lui lascia Orvieto per portare a Perugia il festival del fumetto perché Concina non gli ha dato credito).
I bagliori fatui delle grandi promesse di Toni Concina si sono spenti. C’è un clima crepuscolare in città.
La musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata.