“… ormai il bilancio del nostro Comune è stato realmente e concretamente stabilizzato…” . Questo è quanto viene riaffermato dalla maggioranza in una nota diffusa ieri da Olimpieri dopo l’approvazione in Consiglio del bilancio consuntivo 2012 , mentre l’opposizione ha sostenuto l’esatto contrario . I revisori dei conti, dal canto loro, scrivono al punto 1 della loro relazione al bilancio: “L’equilibrio economico di parte corrente come dimostrato a pag.8 della seguente relazione, risulta peggiorato rispetto al 2011, in quanto le entrate correnti (in calo rispetto all’anno precedente) non riescono a sostenere le spese correnti (queste in aumento) e il rimborso dei prestiti”.
Come si fa a sapere come stanno le cose e definire un punto di verità? È imbarazzante pubblicare in una parte del giornale che il disavanzo è oltre 7 milioni di euro e dall’altra che tutto è a posto, risanamento effettuato.
Lo chiediamo a Massimo Gnagnarini, il “guru” mandato “affanguru” da un consigliere comunale perché scomodo e non allineato.
Quanto raccomanda la Corte dei Conti e i revisori lo abbiamo scritto.
Andiamo avanti alla ricerca di informazioni che aiutino i lettori a capirne di più.
Guardi che ieri in Consiglio comunale la maggioranza ha messo in scena una roba esilarante che ha dell’incredibile, anche se si rivela molto utile da osservare per chiunque desideri veramente capire come stanno le cose al di là dei pregiudizi e delle tifoserie. E’ successo che la stessa maggioranza da una parte ha approvato trionfalmente i “positivi” risultati di bilancio ottenuti e dall’altra ha contemporaneamente approvato pure la risoluzione presentata da Ranchino per l’avvio delle procedure di adesione al cosiddetto Decreto Salva Comuni, varato dal governo lo scorso 7 dicembre 2012, che è una sorta di risanamento “coatto” , alternativo alla dichiarazione di dissesto, riservato ai comuni che si trovano in stato di disequilibrio finanziario e di deficit reiterato.
Pertanto la frase di Olimpieri che lei ha estrapolato dovrebbe concludersi con “ … peccato che nel contempo il Comune sia fallito”.
Ci spiega in modo semplice la proposta di risanamento “coatto” avanzata da Ranchino e votata in consiglio ?
E’ la seconda delle due seguenti alternative di fronte alle quali si trova oggi il Comune di Orvieto:
- Dichiarare il dissesto, nel cui caso arriva il commissario che come in una bad company gestisce i vecchi debiti mentre il Comune si occupa di riprogrammare il futuro della città.
- Adottare un Piano di Riequilibrio Pluriennale (5 -10 anni) come previsto nel recente decreto del governo per effetto del quale si aumentano al massimo consentito tutte le tasse comunali, si tagliano i dipendenti, ecc…
Ambedue le opzioni consentono di continuare ad usare la vendita degli immobili per pagare i debiti e il disavanzo corrente, cosa che, invece, da quest’anno, con il prossimo bilancio di previsione 2013, la legge non consente più di fare a quei Comuni che dichiarano i propri conti essere in ordine o sedicenti tali.
Naturalmente l’opzione suggerita da Ranchino prefigura un percorso assai incerto e irto di difficoltà. Occorre che il Consiglio comunale deliberi l’adesione al Fondo Rotativo dello Stato dal quale prendere i soldi necessari a risanare, poi entro 60 giorni successivi confezioni e approvi il Piano, lo spedisca al Ministero per l’approvazione e successivamente alla Corte dei Conti per la supervisione. Insomma fuori tempo massimo rispetto a quel 30 giugno prossimo in cui rimane, salvo proroghe, fissato il termine per l’approvazione del bilancio 2013 con le nuove regole.
Dunque, a suo parere, non esisterebbero più margini per salvare il Comune attraverso decisioni ordinarie o di scelte dell’ultim’ora ?
In assenza di interventi legislativi nuovi che dovrebbero intervenire nelle prossime settimane il Comune è condannato.
A meno che in questi pochi mesi non si faccia quello che si sarebbe dovuto fare da anni. Moltiplicare le presenze turistiche, pedonalizzare il centro storico, riempire i parcheggi coperti, sfruttare la funicolare, incassare i ticket sui beni culturali, insomma mettere a reddito la città e quindi prevedere correttamente quei tre o quattro milioni in più di entrate proprie. ( Segui il link www.unireopuntini-orvieto.it )
Sono anni, ormai, che lei ripete queste cose e che le indica all’attenzione di questa Amministrazione.
Esatto, qualche volta mi hanno anche dato retta oppure hanno cambiato idea per conto loro: sulla concessione ai privati dei parcheggi, ricorda? Tuttavia basterebbe che queste proposte, e molte altre eccellenti che circolano per risollevare le sorti di Orvieto, venissero almeno discusse nelle sedi istituzionali, invece niente.
Insomma lei vuole dire “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
Sì, è così. Anzi mio padre avrebbe meglio detto “ … è come dare gli schiaffi al lardo”.
Risoluzione Ranchino (fonte ufficio sapampa Comune di Orvieto)
Il Consiglio Comunale ha approvato la risoluzione presentata dal Cons. Angelo Ranchino (Orvieto Libera) e sottoscritta dagli altri gruppi di maggioranza che impegna il Sindaco e la Giunta “a valutare, previa consultazione con gli Organi di Controllo, ogni possibile soluzione prevista dall’attuale normativa per il raggiungimento degli equilibri finanziari di parte corrente e per il finanziamento del disavanzo di gestione, con particolare attenzione al ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale previsto dall’art. 243 bis del D.Lgs 267/2000, in termini brevissimi, e comunque in tempo utile per la predisposizione e per l’approvazione del bilancio preventivo per l’esercizio 2013”.
Ciò, in considerazione del fatto che, l’insieme dei documenti sottoposti all’approvazione del Consiglio Comunale evidenzi “forte criticità per l’Ente nella sostenibilità del proprio indebitamento, sia in riferimento agli equilibri di bilancio attuali, sia in riferimento a quelli prospettici” e che “la copertura del disavanzo di amministrazione che si trascina anno dopo anno, ha difficoltà ad essere finanziato attraverso la realizzazione delle alienazioni patrimoniali, costantemente riproposte negli anni e mai realizzate”. Ed inoltre, in relazione al fatto che “l’equilibrio economico di parte corrente, risulta peggiorato rispetto al 2011, in quanto le entrate correnti (diminuite rispetto all’anno 2011) non riescono a sostenere le spese correnti (in aumento)” e che “la gestione 2012 si chiude con un disavanzo di amministrazione di Euro 7.285.016, inferiore a quello dell’esercizio precedente, solo in ragione della vendita parziale dei beni patrimoniali”.