La premeditata violenza omicida di un ex marito si scaglia, lo scorso 26 maggio, sul datore di lavoro della ex moglie. Molto inquietanti sono i fatti e le testimonianze riportate dagli organi di stampa che sollecitano l’associazione “ L’Albero di Antonia” a delle riflessioni pubbliche.
Sembra che l’imprenditore e la sua famiglia siano stati lasciati soli a difendere la dipendente dalle violenze dell’ex marito, isolati probabilmente dalla stessa cultura patriarcale che addossa una qualche “colpa” alla “donna straniera” invece che al coniuge violento. Qui di seguito la testimonianza di una socia del Centro Antiviolenza che conosceva la vittima:
“Chi ha conosciuto Roberto Burnelli, ricorda il suo perenne sorriso, il suo sguardo allegro e la sua disponibilità: E’ per questo che la sua morte violenta ha sconvolto un’intera comunità, perché una persona così buona non meritava questa fine.
Roberto è morto perché non ha voltato la faccia, non ha finto di non vedere, perché ha scelto di difendere una donna, l’ennesima vittima di violenza domestica.
Chi al mercato di Marsciano del lunedì ha ironizzato, con sorrisetti furbi, sulla possibilità che i due fossero amanti o chi incolpa la donna straniera di essere la responsabile di questa morte, dimentica il sacrificio di Roberto, disonora la sua morte. Questa gente dimentica chi veramente lo ha ucciso, un uomo che tutti giudicavano come pericoloso. Perché allora hanno lasciato una famiglia da sola ?
Perché quell’uomo, nonostante la sentenza del Giudice di allontanamento dalla donna e le varie denunce, girava libero ? Quanti perché Roberto …..”
L’esperienza dei Centri Antiviolenza individua il razzismo e gli stereotipi della cultura patriarcale tra le principali con-cause della violenza contro le donne, che avvelenano le buone relazioni di genere e le famiglie, il benessere e la coesione sociale della comunità.
L’Albero di Antonia esprime cordoglio alla vedova dell’imprenditore e vicinanza alla vedova dell’omicida, entrambe vittime di un uomo malato di cultura patriarcale violenta.
Si continua ad assistere non ad una casuale follia omicida o al raptus della gelosia ma ad un inaccettabile fenomeno sociale, con un ennesimo morto e un “femicidio annunciato” che gridano all’azione: il 40% degli omicidi di donne sono preceduti da più denunce !
L’associazione rivolge appello alle istituzioni, alle donne e agli uomini della comunità locale per immediate azioni di contrasto e di prevenzione alla violenza sulle donne.
Invita la cittadinanza, dopo il dolore ed il silenzio dei funerali, a porsi delle domande sulle responsabilità personali, sociali e, non ultime, istituzionali.
Orvieto, 31 Maggio 2013
Associazione L’Albero di Antonia
Contro la violenza sulle donne
0763 300944
www.alberodiantonia.org