Riceviamo dai Giovani democratici del PD orvietano e pubblichiamo.
Cosa viene dopo #OccupyPD? I Giovani Democratici dell’Orvietano, insieme ai ragazzi di molte altre città in Italia, durante i giorni dell’elezione del Presidente della Repubblica hanno simbolicamente occupato le sedi del PD per manifestare la loro contrarietà a forme di mediazione frettolose e a ribasso. Quei giorni hanno significato non solo un punto di dolorosa svolta per il Partito Democratico ma anche la nascita di fatto del governo di larghe intese. Con quel gesto la nostra intenzione era quella di dire un no chiaro e netto ad un’alleanza spuria con forze politiche che su troppi temi hanno idee e valori distanti dai nostri. Se c’è un dato chiaro che le ultime elezioni ci hanno consegnato è che il paese sente forte il bisogno di nuove risposte, non solo nei modi ma anche nelle persone che tali risposte saranno chiamate a dare, perché gli ultimi anni hanno prodotto un erosione della fiducia nei confronti di una classe dirigente spesso incapace e a volte addirittura colpevolmente disonesta.
Da questa esperienza i GD escono forse un po’ disorientati, ora che il Partito Democratico ha deciso per l’alleanza con il nemico di sempre, ma anche rafforzati nella loro azione politica a livello nazionale: la grande risposta, del tutto spontanea, registrata in tutte le parti d’Italia dimostra come i giovani siano ben lontani dal volersi disinteressare della politica, e che sono pronti a spendere le loro energie in prima linea per il paese e il proprio partito, portando anche istanze di chiaro dissenso interno.
Le risposte che vengono da Roma non ci soddisfano, il governo bicefalo nominato da Letta è forse migliore di quanto ci aspettassimo, ma nonostante questo la capacità di manovra dell’esecutivo appena varato è tutto da dimostrare.
Chiediamo al governo di mettersi al lavoro al più presto, a partire dalle emergenze del Paese: la disoccupazione (con una particolare attenzione a quella giovanile), il rifinanziamento della cassa integrazione e la copertura definitiva di tutti gli esodati, misure per la crescita. Chiediamo inoltre al governo Letta, come ha sostenuto anche il presidente incaricato al termine delle consultazioni, di farsi promotore di una ridiscussione complessiva delle politiche di austerity a livello europeo.
Dopo #OccupyPD, quindi, il compito dei Giovani Democratici non solo non è finito ma diventa ancora più duro: rimarremo in guardia, vigili su ogni passo del nuovo governo, e sapremo prendere nuove misure di protesta se sarà necessario, anche nei confronti del nostro stesso partito. Dai GD nessuna delega in bianco.
Oltre questo, riteniamo anche che i veri sconfitti siano i vertici delle nomenclature , locali e nazionali, del Partito Democratico. Non siamo mai stati per la rottamazione, ma il fallimento è evidente ed è finalmente venuto il tempo per capire se questo è un grande partito di stampo europeo con una sua identità, o una semplice addizione fra ex di vari partiti di centro o sinistra senza niente in comune. Noi che siamo nati politicamente con il PD vorremmo che questo partito arrivasse finalmente alla maturità.
La nostra meta sarà il prossimo congresso. Abbiamo bisogno di una discussione approfondita, che metta al centro il nostro ruolo nella società e la nostra capacità di interpretare i bisogni di chi non si sente rappresentato dalla politica in questo momento. Discussione che al momento sembra mancare del tutto ed alla quale non intendiamo sottrarci.
Un ultimo messaggio per tutti i giovani di Orvieto, e non ,che si sentono delusi o smarriti: la nostra sede di Sferracavallo è sempre aperta per chiunque abbia voglia di discutere, ragionare, arrabbiarsi, protestare o portare il suo contributo di qualsiasi tipo, ci trovate li tutti i sabati alle 15.30, vi aspettiamo.