SORIANO NEL CIMINO – Valorizzazione del Castello Orsini: si è ufficialmente aperta la consultazione pubblica che scadrà martedì 30 aprile. La presentazione nella sala consiliare del Comune di Soriano nel Cimino. Al tavolo dei relatori il sindaco Fabio Menicacci, l’architetto Correnti; l’avvocato Aldo Patruno e l’architetto Francesca Graziani, entrambi del settore valorizzazioni dell’Agenzia del Demanio.
“L’idea della valorizzazione del meraviglioso Castello Orsini – ha esordito il sindaco di Soriano nel Cimino, Fabio Menicacci – parte da un’idea dell’Agenzia del Demanio di concerto con i partners coinvolti. L’ente locale, in questi due anni, si è adoperato oltre che per la valorizzazione della parte esterna del castello, anche per la promozione del territorio pensando, insieme a Sviluppo Tuscia, un marchio identificativo e collettivo. L’obiettivo è rivolto, sostanzialmente, a incoraggiare la produzione dei prodotti tipici locali e la sua commercializzazione. Per non parlare, inoltre, del sostegno rivolto all’attività artigianale. La comunità tiene in particolar modo al Castello Orsini perché è il simbolo di Soriano. Noi cerchiamo degli investitori che possano dare al Castello un uso pubblico, ma anche privato; l’importante è valorizzarlo e dargli il giusto lustro”.
L’architetto Correnti nel corso dell’incontro ha presentato il piano particolareggiato: “Il Castello – ha spiegato – è stato riconosciuto, dalle norme vigenti, sia una location di strutture ricettive, che sede di promozione culturale, artistica e di tempo libero”.
L’immobile permette di riattivare uno sviluppo economico, con un discorso di piccola imprenditorialità, all’interno della Rocca. “La valorizzazione del Castello Orsini – ha affermato Francesca Graziani del settore valorizzazioni dell’Agenzia del Demanio – è un percorso molto impegnativo che ci vede attivi dal 2009. Oggi conosciamo i possibili paletti della trasformazione e affidiamo al mercato la valorizzazione con le funzioni che si sono ipotizzate. Chi vuole può proporre idee e suggerimenti fino al 30 di questo mese. Un soggetto terzo che si prenda l’impegno di valorizzare il Castello anche in una previsione futura di gestione. Si cercano privati non solo per l’aspetto economico ma soprattutto per la capacità gestionale; per il Demanio non è interesse riscuotere il canone, ma abbattere un onere”.
Il Castello Orsini è inserito nella rete nazionale “Dimore d’Italia”: network di strutture turistico-ricettive e servizi culturali insediati in architetture di pregio e inseriti in contesti di rilevanza storico-paesaggistica; con particolare riferimento ai concetti di valorizzazione, di conservazione del patrimonio immobiliare pubblico e di promozione del turismo come leva di sviluppo dei territori, in ottica di “Sistema Paese”.
“L’interesse del Demanio nei confronti del Castello – ha sostenuto l’avvocato Aldo Patruno – è particolarmente significativo dal punto di vista virtuoso per quanto concerne l’immenso patrimonio culturale. L’immobile di Soriano nel Cimino è molto bello e affascinante ma, al tempo stesso, dismesso da molto tempo e con delle problematiche strutturali, e una situazione di degrado, che non vanno al di sotto dei 15 milioni di euro di investimento. Né l’Agenzia del Demanio, né il Comune di Soriano nel Cimino, hanno deciso di seguire la strada del disimpegno”.
Il primo obiettivo è quello di offrire all’amministrazione una vetrina nazionale e internazionale. Trasparenza, apertura e conoscenza. Il 2° obiettivo è rivolto a una trattazione, non singolare, soprattutto in quanto non è soggetta a un’attrattività paragonabile a città come Roma o Milano. Una valorizzazione che va inserita all’interno di un network, di un sistema: questo è l’obiettivo di “Dimore d’Italia”. Le reti devono partire dal territorio per estendersi attraverso centri concentrici.