Più cultura, più reti di conoscenza, più servizi digitali e più condivisione, meno tecnologia perché già c’è e va piuttosto aggiornata e utilizzata in maniera più interdipendente: in sintesi, è questo il percorso che la coordinatrice regionale Anna Lisa Doria, intervenendo stamani nella seconda giornata del convegno “#umbriadigitale/ costruiamo insieme l’agenda digitale” promosso dalla Regione Umbria, ha tracciato per la realizzazione dell’Agenda digitale, “volàno di sviluppo decisivo per il futuro dell’Umbria e al quale tutta la struttura regionale sta lavorando con impegno e celerità”.
“Per la sua definizione – ha sottolineato – abbiamo seguito la strada della partecipazione e della collaborazione perché ci crediamo fortemente: vogliamo andare oltre la logica della pubblica amministrazione che eroga servizi a utenti e clienti, cercando il concorso di tutti su scelte prioritarie e la corresponsabilizzazione rispetto a obiettivi misurabili e tangibili. Messo a punto il progetto – ha proseguito – dobbiamo avere la capacità di tradurlo in un servizio. I tre aspetti da sviluppare, è questo che l’Umbria ci chiede, riguardano i processi economici per l’innovazione e lo sviluppo delle imprese umbre, i processi sociali in modo da favorire l’inclusione sociale, l’e-government e la semplificazione amministrativa per facilitare l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione”.
“Non cominciamo da zero”, ha detto la coordinatrice regionale, ricordando le normative regionali, gli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture e soffermandosi sull’importanza del confronto e della condivisione. “Anche attraverso l’ideario, lo speciale sito che abbiamo creato per raccogliere proposte e progetti sull’innovazione sociale, la semplificazione e il miglioramento dei servizi, abbiamo voluto rendere il cittadino protagonista nella progettazione e nello stesso modo opereremo per le successive fasi di accompagnamento e per il monitoraggio che attiveremo sull’attuazione e l’efficacia delle azioni, coinvolgendo in particolare i giovani, magari attraverso un rapporto più stringente con l’Università”.
“È la fase in cui occorre agire e in Umbria ci sono le condizioni per farlo, mettendo a frutto energie e risorse” ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture tecnologiche immateriali, Stefano Vinti, che ha delineato anche le prossime fasi della “road map”.