A “lezione” di protezione civile e salvaguardia ambientale utilizzando gli strumenti offerti dalle nuove tecnologie, l’e-learning e la web tv on-demand. Sviluppare strumenti educativi e di sensibilizzazione elettronici, a disposizione delle scuole, è l’obiettivo del progetto europeo “See – Safeguarding educational environment” nel quale è coinvolta la Regione Umbria, partner attraverso il “Cridea”, ufficio del Servizio Valutazioni ambientali, e il Centro Studi e Formazione Villa Montesca per il coordinamento. Oltre all’Italia, partecipano al progetto università e centri educativi di Spagna, Grecia, Romania, Bulgaria, Olanda.
L’Umbria è stata scelta per il seminario con cui nei giorni scorsi ha preso avvio il progetto, a Città di Castello presso la sede di Villa Montesca, alla presenza dei rappresentanti di tutti i partner. Per la Regione Umbria, hanno preso parte il dirigente del Servizio valutazione ambientali Francesco Cicchella, la responsabile del Cridea Valeria Poggi, il responsabile della “Vas” (Valutazione ambientale strategica) Alfredo Manzi.
Il progetto durerà due anni, fino al 31 dicembre 2014, ed è finanziato con circa 430mila euro dall’Ufficio per gli aiuti umanitari e protezione civile della Commissione Europea nell’ambito degli stanziamenti per la prevenzione e preparazione alla gestione delle emergenze, con il cofinanziamento delle Regioni partecipanti.
“Bambini e ragazzi sotto i 18 anni costituiscono il 25% della popolazione europea e trascorrono più di 2340 giorni a scuola – sottolineano dal “Cridea” – È perciò indispensabile la loro protezione all’interno degli istituti scolastici, così come una efficiente gestione delle misure di prevenzione e protezione civile. La scuola assume così un ruolo trainante per la comunità nei riguardi di una pronta reazione al rischio e alle conseguenze di eventuali disastri”.
Esistono già molti progetti, ma poiché sono creati e svolti a livello locale “è difficile farli diventare una prassi di cui tutti possano beneficiare, che rappresenta invece uno degli obiettivi del progetto ‘See’ – spiegano ancora dal Cridea – Una delle priorità è anche il censimento degli strumenti esistenti e che si possono trovare sul web: lo scopo è creare un repertorio ragionato che semplifichi la ricerca. Inoltre, si vuol creare una comunità virtuale che sia in grado di valutare, usare e diffondere questi stessi strumenti stessi e realizzare una nuova metodologia, con il coinvolgimento delle strutture didattiche”.