“ Primo Maggio “
di Giuseppe San Giorgio
La terra polverosa che ti s’infila anche nel naso,
le mani secche, callose, ruvide dalla fatica,
la pelle bruciata dal sole e alle mosche, non ci fai più caso!
E preghi che sta terra dia buon frutto che ti benedica,
che anche quest’anno, sia premiato il tuo lavoro.
Il fabbro che batte sopra il ferro e vive col calore,
e forgia la fatica perche alla sua vita dia decoro.
Il muro sale e dopo un mattone, un’altro e un’altro ancora,
la pelle secca, mangiata da la calce, mani come carta vetrata,
il sole brucia ma tu lo benedici perché senza, non si lavora,
come gli antichi, dal sole al buio, è dura la giornata!
Col freddo e il caldo sempre dentro l’acqua, a navigare,
lunghe giornate a tiràr su le reti, il sale che ti brucia dappertutto,
e la speranza che non sia mai vano, l’amore per il tuo mare,
che sia ricambiato e che lui ti doni il suo frutto!!!
Non sempre la fatica, ti fa sprizzar sudore,
le braccia non son forti, ma la mente assai vivace,
trent’anni dietro una scrivania e spesso sai, ci si muore,
perche il pensiero ti logora il cervello e non ti dà mai pace!!
E tanti altri che fanno mille fatiche, che ci vorrebbe un libro grosso,
per raccontarle tutte, storie belle ma spesso brutte, che mi sono commosso!
Le donne della nostra vita, che a volte stanno a casa,
lavorano in silenzio e fanno un gran lavoro,
moglie, mamma, figlia, ma quando si riposa,
la casa è come un’azienda e lei, la rende oro!
Un amministratore attento e scrupoloso,
e quando fà il doppio lavoro, non devi esser geloso,
perche lei fa mille cose insieme, è la sua natura,
devi esser comprensivo, perche la sua vita è dura!!
A tutte queste vite, al loro immenso sforzo e al loro coraggio,
che il vostro esempio sia per il mondo un vanto,
auguri…………….oggi è ‘l primo Maggio!!!