Riceviamo dal Comitato lavoratori-utenti contro la Privatizzazione di Umbria Mobilità e pubblichiamo.
Euro 95.422.777, questo è il debito contratto con le banche dalla mal gestione della società Umbria Mobilità con la connivenza della “politica” tutta.
Fermo restando indagini e inchieste attivate proprio in queste ore nei confronti della società umbra, è inaccettabile la decisione della Regione Umbra di svendere la quota a un privato del 66%, (ma già si parla dell’ intera quota e si ipotizza a Trenitalia)
In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, invece di rispondere con l’ampliamento, l’ ottimizzazione e la messa in sicurezza della gestione della mobilita pubblica, la Regione lavora per la sua privatizzazione che significherà per l’utenza aumento dei costi dei biglietti e abbonamenti, anche per gli studenti, un ulteriore selezione al diritto allo studio, diminuzione e annullamento delle tratte non “redditizie”, riduzione della sicurezza (il deragliamento di un vagone nel comune di Umbertide, e lo schianto di un autobus contro un albero a Perugia, in questi giorni lo stanno a dimostrare) .
Per i lavoratori, che già sono in arretrato nel ricevere stipendi e parte della quattordicesima, e già sono sottoposti ad aumento dell’orario di lavoro non retribuito, con la privatizzazione significherà; esuberi e nuovi contratti di lavoro con meno salario e meno garanzie, visto la vasta tipologia di contratti e precarietà che ormai sta caratterizzando e soffrendo il mondo del lavoro con la complicità dei sindacati confederali.
In questa situazione lavoratori di Umbria Mobilita e utenti cittadini si sono riuniti in una affollata e partecipata Assemblea riconoscendosi nelle comuni difficoltà e nella loro forza di unita di lotta dando vita al COMITATO LAVORATORI-UTENTI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DI UMBRIA MOBILITA’ con l’adesione del Comitato No Debito di Terni, l’Unione Sindacale di Base e il Movimento 5 Stelle.
I Comitato intende aprire una vertenza su tutto il territorio regionale contro la privatizzazione affermando:
– che tutti i finanziamenti che arriveranno per il Trasporto Pubblico Locale non finiscano a coprire debiti di un azienda mal-governata ma al finanziamento e al rilancio del servizi in risposta alle reali esigenze del territorio;
– il rifiuto delle logiche che vedono i debiti a discapito del bene comune e i profitti ai privati;
– la garanzia dei livelli occupazionali e ripubblicazione dei servizi appaltati con l’assorbimento del personale attualmente impegnato;
– la necessità di mettere in pagamento gli arretrati al personale già penalizzato da un contratto scaduto da 5 anni;
– la garanzia di un intervento sulla sicurezza del servizio (manutenzione dei mezzi e dei percorsi)
Il Comitato è impegnato alla costruzione di un assemblea pubblica cittadina che si opponga alla PRIVATIZZAZIONE DI UMBRIA MOBILITA’, E LA DIFESA DEI BENI COMUNI.