Con le alluvioni del 12 novembre 2012, santuari per habitat e specie in via di estinzione e delicati ecosistemi protetti grazie all’azione di tutela del WWF Italia e al sostegno dei cittadini, sono diventati un luogo dove ha regnato la devastazione con allagamenti che hanno travolto ponti, cartelli, staccionate, bacheche, sommerso osservatori per uccelli, isolotti e rifugi per animali, interrotto strade e sentieri, gonfiato stagni e lagune in grado di contenere l’acqua che altrimenti si sarebbe ulteriormente riversata sulle abitazioni e sulla popolazione. E’ il prezzo pagato da alcune delle più preziose Oasi fluviali del WWF come il Lago di Alviano, in Umbria, letteralmente inondata e con gravissimi danni alle strutture. In particolare Alviano, sul Tevere è finita per ben 4 metri sotto il livello d’acqua e, da una prima ricognizione, risulta aver subito danni per molte decine di migliaia di euro, questo ha portato alla chiusura al pubblico per molti mesi.
Dopo oltre 4 mesi di chiusura l’Oasi riaprirà i suoi cancelli. Il giorno previsto è quello in concomitanza con la Santa Pasqua scelta anche per festeggiare simbolicamente la “resurrezione” di questo splendido scrigno di biodiversità, a 50 anni esatti dalla sua creazione. Infatti l’Oasi è nata da uno sbarramento artificiale del Tevere nel 1963, che inaspettatamente ha dato origine a 500 ettari di zona umida, palude ed acquitrini, scelti come luogo di riproduzione e di sosta da 150 specie di uccelli acquatici e migratori.
Per ora è possibile visitare solamente una parte del sentiero, ma i lavori continueranno a procedere alacremente per consentirci di rendere fruibile l’intero percorso.
Per informazioni
Telefono/fax 0744/903715 cell Oasi 333/7576283
E-mail: lagodialviano@wwf.it