di Aramo Ermini
Non ho fatto un sopralluogo personalmente, ma degli ospiti romani del mio Bed & Breakfast, venuti a trascorrere il week end nella nostra cittadina e dichiaratisi entusiasti di essa, mi hanno riferito di aver visitato la Necropoli del Crocefisso del Tufo e di averla trovata in abbandono, nonostante avessero pagato il biglietto per visitarla: erba alta non tagliata, rifiuti abbandonati – bucce di banana e mandarino – cassette di legno sfasciate, pericoli di crolli nelle tombe puntellate e non restaurate, assenza totale di tavole illustrative, consultabili dai turisti, per la visita al sito archeologico.
Il mio pensiero è andato alle tristi vicende di Pompei, con i crolli delle case romane e lo stato di fatiscenza dei loro meravigliosi affreschi.
A rincarare la dose, stamane, sulla prima pagina del Corriere della Sera, la notizia dello stato di incuria in cui versa la Versailles italiana, la reggia di Caserta.
Non ho motivo di dubitare di quanto riferitomi dai giovani romani miei ospiti e in ciò trova conferma, anche localmente, la non-curanza che riserviamo ai beni paesaggistici ed artistici, nonostante costituiscano una delle nostre principali risorse economiche.
Ciò non è tollerabile.
Spero si ponga riparo allo stato di incuria della nostra Necropoli Etrusca, se confermata l’informazione ricevuta dai miei ospiti.
Sottolineo inoltre, il potenziale valore economico, per la nostra cittadina, della vicinanza con Roma.
La ricchezza artistica, paesaggistica, urbanistica di Orvieto e del suo comprensorio, se ben promossa, può essere fonte di sviluppo economico, occupazione e benessere per molti di noi.
In questo senso una politica cittadina che offra occasioni per i week end può costituire una potente leva per il nostro sviluppo.