Riceviamo dal sindaco di Orvieto Toni Còncina, in riferimento alle note del PD, dell’ex assessore Brugiotti e alla sveglia inviatagli da Massimo Gnagnarini, e pubblichiamo.
La copertura che viene data ad ogni esternazione critica verso l’Amministrazione e recentemente anche verso di me personalmente non meriterebbe commenti, data la qualità della polemica. Mi sento però moralmente obbligato a farlo non tanto per consentire qualche gratificazione all’ego inspiegabilmente smisurato di chi evidentemente ha tanto tempo da perdere quanto per fornire qualche precisazione a chi legge o naviga in Rete.
I “Democratici” sono incontenibili e l’estensore delle note che vengono ormai incessantemente sfornate (per la qualità della prosa un estensore davvero di diverso spessore rispetto al suo predecessore) si esibisce in modeste forme retoriche infiorate da insulti verso il Sindaco, che comunque istituzionalmente meriterebbe un sia pur distaccato rispetto.
Sfugge forse al Nostro che esigenza fondamentale di una Amministrazione sia quella di gestire la città con onestà, con le risorse a disposizione e non con vetuste promesse o con la politica dei debiti (che tra l’altro non si possono più fare).
Il Casello Nord richiede appunto risorse attualmente non disponibili per i progetti infrastrutturali di supporto richiamati da scambi di corrispondenza tra il Comune ela società Autostrade(per inciso, stupisce come queste carte siano ancora nella disponibilità di qualcuno che o porta a casa roba non sua o fotocopia documenti non suoi e che comunque conferma la sua qualifica di persona inaffidabile): ribadisco che la pratica è ancora viva e vegeta, in attesa di finanza sana e non di chiacchiere.
“In quale stazione è andato?”. Orvieto Scalo. Ma non a fotografare deprimenti cavalletti quanto piuttosto a vedere e constatare come, sempre con le scarse risorse disponibili, si sia potuto rimettere in moto ascensore e scala mobile interna (come già detto in Consiglio, non quella esterna, inutilizzabile per dimensioni dalle persone a disagio, per le quali è stato riadattato il percorso pedonale).
Se il Nostro disponesse di qualche residua somma di quando il denaro circolava in città a fiumi (sia pure sempre nelle stesse direzioni) sarò gratissimo per eventuali, generose elargizioni.
Non mette conto di commentare consigli o esortazioni di altri personaggi, refrattari per indole a collaborare ma sempre pronti a dare la sveglia, a sollecitare politiche di sviluppo o realizzazioni di infrastrutture, ovviamente condivisibili da chiunque ma purtroppo sempre legate alla penuria, alla scarsità, alla assenza delle famose risorse disponibili. Sollecitazioni in ogni caso gradite anche se di sapore troppo smaccatamente preelettorale. Forse un po’ troppo presto.