ORVIETO – Altro che vivo e vegeto, il progetto del secondo casello è “morto e sepolto”. Parola dell’ex assessore alle Infrastrutture, Leonardo Brugiotti che si prende la briga non solo di smentire il sindaco ma di tirare fuori anche i documenti. Che ci sono, eccome. In ben due lettere (2010 e 2011) la società Autostrade giudica dapprima l’opera “prematura” e da riprendere eventualmente in considerazione “qualora emergessero elementi più concreti circa lo sviluppo dell’area” e poi, nella seconda lettera, vincola apertamente l’intervento “ad un coerente piano di potenziamento della viabilità ordinaria, che al momento, è chiaramente inadeguata” è detto nella comunicazione ufficiale della società. “Ma la spiegazione più chiara – osserva l’ex assessore Brugiotti – viene data nella risposta all’interrogazione parlamentare” presentata nel giugno 2011. Qui si dice, infatti, che è vero che c’è un progetto definitivo predisposto da Autostrade per l’Italia ma è altrettanto vero che è ritenuto “indispensabile che, contestualmente alla realizzazione dell’intervento, venga effettuato l’adeguamento della viabilità di collegamento tra il nuovo casello, i Comuni che dovranno essere serviti, e le aree industriali esistenti o di prossima costruzione. Tale adeguamento si rende indispensabile anche in considerazione del fatto che – viene sottolineato – la realizzazione dello svincolo senza un contestuale potenziamento della viabilità ordinaria, nella quale lo stesso si inserisca, determinerebbe riflessi negativi sulla circolazione autostradale rendendo inutile o addirittura dannoso l’intervento. Orbene – è la conclusione – il nuovo svincolo, secondo quanto comunicato anche da Anas, risulta previsto negli strumenti urbanistici comunali, senza che siano stati tuttavia forniti ulteriori elementi sui piani di sviluppo delle aree limitrofe o sull’esistenza di progetti di adeguamento o potenziamento della viabilità ordinaria di collegamento, sia di carattere comunale che provinciale”. Progetti che, a quanto pare, non c’erano e non ci sono. Brugiotti lo conferma. “Poiché fino a due mesi fa – osserva l’ex assessore – dei suddetti piani di sviluppo ed i progetti di adeguamento e potenziamento, così come richiesti, non vi era traccia, ritengo che al contrario di quanto affermato dalla nostra amministrazione il progetto casello nord, non sia vivo e vegeto, bensì morto e sepolto. Spero di sbagliarmi, come spero che l’amministrazione (se risponderà), possa dare finalmente ai cittadini risposte chiare e definitive. Il silenzio non sempre è d’oro”. E in fin dei conti, in ogni caso, anche la smentita del sindaco Concina tanto smentita non era visto che aveva comunque ammesso le difficoltà delle finanze comunali, provinciali e regionali e aveva – semmai aggiunto un elemento in più che non fa certo ben sperare – ovvero la revisione del piano investimenti di Autostrade in funzione dei diminuiti flussi di traffico.
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