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Home Corsivi

Tornare al “Lingotto” …da Veltroni a Renzi

Redazione by Redazione
11 Marzo 2013
in Corsivi, Archivio notizie
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di Flavio Zambelli

Per il PD e per il Paese si apre un periodo di scelte importanti e decisive.  Dall’inizio della Seconda Repubblica ad oggi per l’ennesima volta il CentroSinistra non è riuscito ad ottenere una vittoria netta   che garantisca un Governo con una maggioranza stabile  per i 5 anni di durata ordinaria della legislatura. Naturalmente  PierLuigi Bersani è stato  legittimamente il Candidato-Premier del Centrosinistra, avendo vinto con pieno merito sia le primarie per la Segreteria del PD nel 2009, sia le primarie per la premiership contro Renzi nel 2012. Ma alcune riflessioni sull’ennesima vittoria “zoppa”…o” non -vittoria” sono necessarie e ripercorrono una storia già vista nel Ventennio dal 1994 ad oggi.  Se Giulio Andreotti fu il politico più rappresentativo e più condizionante della Prima Repubblica, Silvio Berlusconi è stato decisamente il politico più rappresentativo e condizionante di questa Seconda Repubblica. Il ventennio dal 1994 ad oggi, si è caratterizzato per dei cicli politici in cui Berlusconi ha alternato punte di altissimo consenso elettorale, a momenti di più bassa fiducia da parte dei cittadini. E’ in questo secondo periodo del ventennio Berlusconiano, che il Centrosinistra è riuscito ad andare al Governo; approfittando cioè dei più difficili momenti del Centrodestra e del suo Leader .Il fatto  è che alle Elezioni Politiche conta presentarsi con un Candidato che abbia grandi capacità di comunicazione dialettica per convincere quella fascia di elettorato di area “liberal”, che di volta in volta, può cambiare il voto a favore dell’uno o dell’altro schieramento politico. Più che un Programma articolato di  300 pagine (come una Tesi di Laurea), conta molto un candidato-Premier, e quindi Leader dello schieramento, che sappia andare in Televisione e sappia usare al meglio il mezzo televisivo, con la miglior comunicazione possibile: chiara, netta, diretta, e convincente. Berlusconi da Editore Televisivo, conosce bene queste tecniche di comunicazione e le ha sempre sfruttate al meglio da candidato-Premier del suo schieramento (seppur con punte di demagogia ) sia quando era al massimo della forza elettorale, sia quando doveva rimontare consensi.

Il problema grosso del Centrosinistra di questi  19 anni è che spesso ha individuato il Candidato-Premier giusto, ma nel momento sbagliato. Nel momento sbagliato s’intende  quando Berlusconi era elettoralmente  troppo forte e aveva capitalizzato al meglio stando all’opposizione proprio gli errori e le frantumazioni della Sinistra al Governo. Secondo me le migliori campagne elettorali di questo ventennio la coalizione “Ulivista”  le ha fatte quando ha avuto candidati-Premier come Francesco Rutelli (2001) e Walter Veltroni(2008). Questi esponenti politici, senza impelagare in programmi lunghi , hanno interpretato al meglio le tecniche di comunicazione politica sia nelle Piazze, sia soprattutto nel più importante strumento mass-mediatico che è la televisione..e , ovviamente, la rete del web.

L’errore grande che ha fatto il centrosinistra è di applicare il principio: “candidato che perde va mandato via”. In realtà le Elezioni del 2001 e del 2008 erano difficilissime da vincere perché si sfidava il miglior Berlusconi della Seconda Repubblica ; quello cioè lanciato dai sondaggi e dall’opposizione al Governo. Francesco Rutelli nel 2001 rimontò 18 punti percentuali in 8 mesi , portando l’Ulivo a soli 2 punti di distanza da Berlusconi. La legge elettorale maggioritaria dell’epoca , ovvio, non lasciò scampo a Rutelli nell’assegnazione dei collegi dove chi prende anche un punto più, prende più parlamentari e governa. Walter Veltroni nel 2008, polarizzando la campagna elettorale sul PD a  vocazione maggioritaria, portò il PD stesso al 34% e la coalizione al 37% con il solo Di Pietro alleato. Percentuali che nella storia della Repubblica le prendevano la DC e il PCI  degli anni’70. Anche nel 2008, cominciarono i processi, e si disse che era colpa del Candidato-Premier. Cominciò una lotta interna che portò Veltroni a dimettersi solo dopo un anno e 3 mesi  di Segreteria; senza dare tempo al progetto del PD nato al Lingotto di Torino nel Giugno 2007, di prendere forma e strutturarsi veramente.

Al contrario le Campagne elettorali  che portarono la Sinistra al Governo non furono caratterizzate da vittorie schiaccianti come quelle tornate elettorali in cui ha vinto Berlusconi.

Nel 1996 Romano Prodi, Leader dell’Ulivo, vinse grazie alle abilità tattiche di quello che era il vero “regista politico” della Coalizione: il segretario del maggior partito (IL PDS)..Massimo D’Alema Lo stesso D’Alema, con un’astuzia politica piu’ tattica che strategica convinse la LEGA NORD ,a staccarsi dal POLO di Berlusconi ; E quello fu il capolavoro politico,irripetibile. Rispetto al Bersani di oggi , D’Alema era certamente “un gigante” di un altro spessore politico, pur con gli errori degli ultimi anni. Senza i voti della LEGA, Berlusconi perse nel Nord-Italia gli elettorali decisivi . L’altra furbizia dalemiana fu convincere Rifondazione Comunista a sottoscrivere un accordo di desistenza elettorale. Cioè i programmi dell’Ulivo e di RC rimanevano alternativi; ma queste forze politiche non si ostacolarono nei Collegi Uninominali. D’Alema riuscì a far vincere un Prodi, pacato e cordiale, ma non sempre sicuro e convincente a livello comunicativo in Campagna elettorale. Poi questa architrave  costruita da D’Alema, piano piano si ruppe. Rifondazione Comunista ,determinante nei seggi in parlamento per la maggioranza dell’Ulivo, fece cadere il Governo Prodi dopo neanche 2 anni. Una maggioranza divisa e con idee addirittura alternative sulla politica-economica non poteva durare solo con una furbizia elettorale. D’Alema poi, per sua stessa postuma ammissione, fece l’errore di andare a Palazzo Chigi senza il passaggio delle Elezioni, e con una maggioranza ancor più improbabile da gestire : Un Governo da Mastella a Cossutta. Il Governo non durò più di 2 anni …e poi Bossi si rialleò con Berlusconi…e la frittata per le politiche del 2001 era ormai fatta. Rutelli si trovò a dirigere una coalizione che nei sondaggi era indietro di 20 punti a Settembre 2000. Non credo si possano imputare a lui le colpe della sconfitta del 2001.

Nel 2006 il centrosinistra si è addirittura superato : propone una coalizione dell’ UNIONE, che ripete, amplificandoli, gli errori del Governo D’Alema : una coalizione che va da Mastella fino a Bertinotti.Con a capo della coalizione un Prodi che in campagna elettorale ,con poche doti comunicative, andò a parlare di Tassa patrimoniale.e s’incarto’ inquietando il ceto-medio.Le Elezioni non vennero vinte…anzi vennero pareggiate ;con al Senato una maggioranza che si reggeva sui voti benevoli dei Senatori a vita.

La legge elettorale di Calderoli (porcellum),certo non aiutò il successo elettorale pieno nei 2 rami del Parlamento. Il Governo Prodi cadde neanche 2 anni dopo per mano di Mastella (e non solo…).

Veltroni si trovò a guidare un Partito nuovo,ma certamente uscito con poca credibilità dall’esperienza del Governo dell’UNIONE di Prodi;  vincere le Elezioni del 2008 per Veltroni, era impossibile in quelle condizioni ; dopo l’insuccesso elettorale non si continuò  sulla strada iniziata nel 2007 col PD presentato da Veltroni al Lingotto di Torino; un PD riformista e Liberal sul modello anglosassone del New Labour inglese e dello stesso Democratic Party americano, con adattamenti alla tradizione della sinistra europea. Quindi un superamento della tradizione socialdemocratica presente nei partiti dell ‘Internazionale Socialista dell’Europa continentale. Si preferì cominciare una guerra interna allo stesso  Veltroni, facendolo poi dimettere e andare a casa. E arriviamo al 2009 !! Bersani vince con merito le Primarie per la segreteria del PD ,  ma riporta il partito ai tempi della gioiosa macchina da guerra di Occhetto del 1994, riproponendo un’alleanza di Governo Progressista e socialdemocratica. Bersani dopo la vittoria nelle Primarie per la Premiership nel 2012, guida la coalizione in una Campagna elettorale contraddistinta da una comunicazione affannosa , incerta, e con apparizioni televisive tutt’altro che convincenti. E si è arrivati all’ennesima “vittoria mutilata” del centrosinistra . Con un Senato dove manca la maggioranza in maniera ancor più seria rispetto al Prodi del 2006; Bersani avrà piena facoltà  di provare a formare un esecutivo da lui guidato, se il Capo dello Stato gli affiderà l’incarico come leader della Coalizione di maggioranza relativa. E si verificheranno così  le possibilità di governare l’Italia. Ma l’occasione che Bersani ha sprecato è grande !! Si batteva contro il  Berlusconi più debole della Seconda Repubblica. Il Cavaliere usciva appannato e fiaccato dal fallimento del suo Governo, e dalle divisioni interne al Centrodestra,spaccato in diversi tronconi. Rutelli nel 2001 e Veltroni nel 2008 combattevano contro il Berlusconi più forte del Ventennio, e hanno recuperato riducendo i danni e lo svantaggio; Bersani invece ha perso in 2 mesi di Campagna elettorale circa il 10% di vantaggio di coalizione  che aveva nei sondaggi. Adesso,al di là di quelle che sono le sorti del Governo del Paese, è necessario per il PD  riprendere lo spirito del Lingotto di Torino del 2007, con a capo della coalizione chi vincerà le prossime Primarie. Se le primarie, a differenza dell’altra volta,  incoroneranno Matteo Renzi  come Candidato-Premier, credo che questa sia un’ottima  scelta sia sotto il profilo delle doti di comunicazione mediatica, sia sotto il profilo della proposta politica. Proposta  che ripercorre il PD originario di Veltroni, cercando di allargarne i consensi ad elettori non necessariamente solo di questa parte politica. Quest’ultima è una condizione essenziale per ottenere una vittoria significativa;se non si conquistano larghi consensi nell’elettorato, non c’è legge elettorale che possa garantire da sola una governabilità. Per quanto il “porcellum” va sicuramente cambiato. Inoltre Renzi sarebbe un Candidato in grado di sfidare il movimento 5 Stelle sul terreno delle proposte concrete. Nel programma del Partito di Beppe Grillo, infatti, non mancano  aspetti interessanti come la lotta alla Casta politica, agli sprechi..e ai costi della Casta(compreso il Finanziamento pubblico ai Partiti) …e la tutela del cittadino-contribuente dagli abusi di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate.

 

 

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