Caro Toni,
sei stato per gli orvietani il primo “grillino”, prima di Grillo, a incarnare quel sentimento di ribellione e di riscatto verso la vecchia casta politica che occupava la città da 60 anni.
E se non ti riconosci, sappi che a molti di noi piacque crederlo.
Sono trascorsi quattro anni da quella Rivoluzione del 2009 e ora sei a un bivio: o continui a farti cuocere a fuoco lento sui carboni accesi dell’inettitudine dei tuoi principali alleati politici, ovvero la “castina” che si è sostituita a quella di prima, oltre che dai carboni accesi del cinismo dell’opposizione che pur potendolo fare si guarda bene dallo sfiduciarti, oppure torni ad esser papà “grillino” che gli orvietani credevano di aver eletto a Sindaco della città e torni a inchiodare tutti , ma proprio tutti, alle rispettive responsabilità.
Così non si può continuare.
Presentati dimissionario al prossimo Consiglio e chiedi quel che si vuol fare di questa città, come si fa, e chi lo fa e che si dica adesso e non tra un anno scrivendolo sui santini della campagna elettorale.
Si dica come fare la riforma del Bilancio Comunale di Orvieto che tu devi sapere , e i meno distratti sanno, sarà quest’anno impossibile presentare e approvare nel forme e nei contenuti finora usati.
Si dica cosa fare per mettere a reddito questo città e il molto, moltissimo, che c’è da cambiare, trasformare e riformare a partire dall’accoglienza dei turisti, al benessere dei suoi cittadini e allo sviluppo delle sue aziende.
E se fanno scena muta mandali tutti a casa. Adesso e non fra un anno.