di Pier Luigi Leoni, consigliere comunale di Orvieto
I consiglieri Marco Moscetti e Annarita Mortini hanno presentato una interrogazione alla giunta comunale per sapere “quali sono i tempi per la redazione del regolamento” che deve disciplinare gli obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive. Infatti una legge dell’anno scorso obbliga i comuni superiori a 15.000 abitanti a pubblicare i dati patrimoniali degli amministratori comunali, previa adozione di un apposito regolamento.
La disposizione che, con qualche differenza, già esisteva per i comuni sopra a 50.000 abitanti, mira a contrastare la corruzione. Vengono ancora lasciati in pace gli amministratori dei comuni minori, non certo perché sono dei santarelli, ma perché non vale la pena prendersela coi “magnamosche”. Si tratta di una disposizione discutibile perché fornisce comode informazioni a gente con la quale è bene non aver a che fare: coniugi impiccioni, coniugi separati e divorziati, fidanzati preoccupati del loro avvenire, creditori, ricattatori, sequestratori, promotori finanziari, vicini di casa curiosi, enti di beneficenza ecc. E si tratta di una disposizione un po’ imbarazzante per chi, com’è il mio caso, ha lavorato una vita senza aver risparmiato abbastanza per lasciare agli eredi il patrimonio interessante che potrebbero aspettarsi.
Ma la legge è legge anche se, nella fretta, non è venuta tanto bene. È previsto infatti che gli enti locali sono tenuti a prevedere sanzioni amministrative da un minimo di duemila a un massimo di ventimila euro per gli amministratori che non forniscano i dati o li forniscano in modo parziale. Ma non sembra prevista una sanzione per chi fornisca dati gonfiati, come io sarei tentato di fare.
Comunque, legge o non legge, può capitare che la giunta, come sta avvenendo in Orvieto, traccheggi nel redigere il regolamento, e il consiglio traccheggi nell’approvarlo o addirittura lo bocci. Anche se nulla vieta agli scrupolosi consiglieri Moscetti e Mortini, invece di stuzzicare la giunta, di presentare essi stessi (come è loro diritto) un bel regolamento al consiglio comunale. Basta che aprano internet e ne copino uno che risponda ai loro gusti.
Mi pare di aver spiegato che chi è ansioso di leggere i dati patrimoniali degli amministratori comunali dovrà aspettare un po’. Intanto mi sto indebitando per acquistare titoli di stato e obbligazioni. Non voglio fare la figura del pezzente.