di Marco Conticelli
E’ indubbio che l’idea geniale di Grillo, o di chi per lui, ha stravolto il panorama politico tradizionale.
Ora ci sarà da capire se la lezione è servita ai due maggiori, o meglio, ex maggiori partiti per cambiare definitivamente rotta e cominciare ad occuparsi seriamente degli immensi problemi che ci attanagliano.
Bisognerà capire anche come i grillini si comporteranno passando da una fase di protesta-proposta ad una di decisioni con effetto collettivo.
Non è più possibile perdere altro tempo pensando ad accordi volti unicamente a garantire la modifica di una legge elettorale che in realtà fino ad oggi nessuno ha voluto fare, e c’erano tempi e condizioni, o la riduzione vera dei costi della politica, anche questa più un riempimento di bocche che altro.
I problemi reali e che incidono maggiormente sulle persone sono quelli che conosciamo benissimo e che vanno affrontati immediatamente, quelli delle famiglie, delle piccole e medie imprese e, permettetemelo da amministratore, dei Comuni.
La crisi come un tema, fino a ieri era solo un titolo, ora si sta riempiendo drammaticamente di contenuti e ancora siamo lontani dalle conclusioni.
Le forze politiche si preoccupano moltissimo di altri e nuovi tipi di famiglia facendo finta di non capire quanto la famiglia tradizionale, l’unica riconosciuta dalla Carta Costituzionale, risenta di questa situazione.
Chi, come il sottoscritto, crede fermamente nei valori che esprime la famiglia, si scontra drammaticamente con una realtà in cui, tanto per rendere concretamente il concetto, due stipendi normalissimi, da impiegati, non garantiscono più come una volta una gestione tranquilla che consentiva di tanto in tanto anche qualche strappo al di fuori dell’ordinario .
Era un modo tra l’altro di produrre consumi e contribuire a dare impulso all’economia.
Oggi, e ve lo dice chi si è voluto costruire una famiglia con tre figli oggi studenti, uno stipendio parte completamente per le varie utenze, tasse, mutui, prestiti rendendo impossibile una programmazione a breve-medio termine che ti costringe a vivere alla giornata centellinando le esigue risorse.
E ci sono certamente persone e famiglie con problemi e disagi maggiori!
Non da meno la situazione dei Comuni che altro non sono che modelli più grandi di famiglia.
Si continua a conferire nuove funzioni e servizi che i Comuni non sono più in grado di sostenere perché si riducono drasticamente i trasferimenti statali, si pongono ulteriori limiti anche ai piccoli Comuni con l’introduzione del Patto di Stabilità e si impone di tartassare i cittadini, e quindi le famiglie, con una tassazione al massimo che consenta perlomeno di chiudere i bilanci.
Non esiste più la possibilità di una pur minima programmazione politica, così da svilire ampiamente la funzione ed il ruolo degli amministratori.
E’ diventato solo un fatto contabile, un confronto serrato con gli organi di controllo, ed i veri Sindaci sono oggi i segretari comunali ed i responsabili finanziari che incarnano la fase gestionale e quella politica dell’ente.
Le nuove forme che si impongono e che hanno come obiettivo quello della razionalizzazione delle risorse e della riduzione delle spese si stanno rivelando fallimentari, nel particolare le forme di gestioni associate tra Comuni, con, anzi, risultati completamente opposti agli obiettivi.
I grillini che si apprestano a dare la scalata anche ai Comuni devono sapere queste cose, devono essere consapevoli delle enormi difficoltà che incontreranno ma, soprattutto, devono affrontare ciò che gli altri schieramenti non hanno voluto affrontare, che rappresentano poi le vere priorità dell’agenda politica.