di Nello Riscaldati
In tempi come questi correnti, dove non pochi si ingegnano a spiegare il tutto a quei molti ritenuti incapaci o riluttanti ad intendere, e in specie agli erranti nelle brughiere del PD, e cioè il come, il dove, il quando ed il perchè non sono stati capiti da chi avrebbe dovuto capirli e del che cosa non hanno capito loro di quanto invece tutti avevano capito già da molti anni prima, in tempi dove si dà per acquisito che Berlusconi sia una sciagura anzi “la sciagura” nazionale, dove Grillo, come sostiene la “grande”, la “media” e la “piccola” stampa, sarebbe il capo di una banda di inesperienti che quando vanno in giro pe’ Roma prendono a capocciate spigoli e obelischi, ma che si possono permettere simili disattenzioni perchè sostenuti in questo, e finalmente la cosa è venuta alla luce, nientemeno che da Goldman Sachs,….in tempi come questi dunque e tiriamo il fiato, “mala, mala, tempora”, al tapino che paga le tasse restano ben pochi punti sui quali orientare la bussola.
L’argomento, si sa, è talmente trito che sembra quasi ovvio che a pagare tutte le tasse dovute debbano essere i tapini a basso reddito per il semplice motivo che sono tanti e perche c’ è una legge matematica fatta apposta che dice che “poco sicuro X tanto = tanto” e poi perché sono tutti sotto tiro.
E io mi domando se ci sia qualcuno di quelli che si peritano a spiegare agli altri come vanno le cose del mondo e perchè,…se ci sia qualcuno di quelli che discettano tra argomentazioni eccelse quali libertà e schiavitù, fede e ragione, Dio e mammona,…insomma se c’è tra costoro qualcuno in grado di suggerire con parole semplici al futuro governo l’indicazione che potrebbe dare per il reperimento della strada più breve praticabile da un tapino per arrivare alla fine del mese. Anche perché di solito chi dibatte sulla stampa o in Tv quasi mai ha uno stipendio da tapino!
Si parla cioè di numeri ignorando la crudezza dei giorni.
E con questo mi pare di aver risposto a qualcuno dei commenti, invero numerosi, alle mie ultime “Noterelle politiche”.
Aggiungo, citando pur non ricordando il citato, che “oggi non è più possibile vivere di solo dire”. Dopo le parole, le cose.
Un altro breve commento, tra i tanti e tutti puntuali, mi ha aperto piccoli squarci su amari riscontri. Recita il commento:
“Si, cominciamo dalle auto blu,…via subito, perché gli dobbiamo pagare pure la benzina, l’assicurazione, e il meccanico.”
Ma il commentatore ha dimenticato l’autista, il bollo, il lavaggio, l’olio, le gomme, l’autostrada e via dicendo, e dato che i titolari di auto blu di solito hanno anche “diritto” alla scorta, dobbiamo aggiungere al conto anche quella.
Ma ci rendiamo conto di quanto ci costano, così, tanto per dire, un Gasparri, un Casini o una Rosy Bindi,..?! Ma se non vogliono andare a piedi prendessero la loro di macchina, o prendessero il tram, o il taxi, o si comprassero un camioncino o un apetto…!
E la scorta poi,…! Ma a cosa gli serve una scorta,…?! Ma a chi volete che venga pensato di rapire tipi come quelli citati a caso e a chi mai potrebbe insorgere il coraggio o la fantasia di usar loro violenza,…?! Ma siamo matti,…?! Sì, certo forse a qualche giornale, ma giusto per avere titoli da scatola e aumentare le vendite,…!
Vi sono dei momenti nella storia dei popoli e degli uomini simili a quelli che soffrono i marinai di una nave durante una battaglia o una tempesta
Falle che si aprono, acqua che schizza e gorgoglia da tutte le parti, pennoni che sfondano il ponte, vele che si afflosciano, e un incessante fuoco di bordata a palle ed a mitraglia che trita le fiancate e spappola la ciurma.
Il tapino che paga le tasse è anche lui sul ponte della sua nave e non gliela fa più. Dovendo proteggersi dalle bordate di bollette che con monotona perfidia talora lo sfiorano, talora lo massacrano, si vede costretto a decidere di nutrirsi di cibi crudi e solo di giorno. All’acqua non può rinunciare perchè senz’acqua si muore… meglio staccare il gas e la luce e conservare l’acqua anche se da più parti si assicura che appunto la “sorella” acqua ci viene oggi fatta pagare dai fornitori anche più del “cugino” vino.
Il tapino aveva anche considerato la possibilità di farsi un panino con la mortadella e di mangiarselo per cena appoggiato ad una fontanella comunale risparmiando così l’acqua di casa, ma il sindaco, rapido come una mangusta e astuto come uno scarpantibus, aveva già ordinato la chiusura di tutte le fontane prevedendo appunto un incremento di bevute da parte degli abitanti in vena di risparmio.
Suggerisce un’altra amica in altro commento
“Mettiamo a capo di una società pubblica una o uno che abbiano giù lavorato in quel settore facendo la gavetta. Non si può affidare un’auto a uno che conosce solo la carriola.”
Che vi debbo dire se si trattasse di un tiro al piattello il bersaglio sarebbe stato centrato. Pensate solo che in Sicilia, non in Emilia, le provincie stanno per essere abolite e con i risparmi dovrebbe essere erogato un sussidio sociale. In Sicilia, laggiù, in Sicilia, avete capito bene, non in Emilia.
Vediamo di concludere. Adesso non ci troviamo più in fondo a un tunnell,…no,… ne siamo usciti da tempo,…ci troviamo al contrario in mezzo ad un area sterminata che fa pensare piuttosto alla tundra, o alla tàiga o alla puszta ungherese, spazio che arriva comunque ai confini del cielo fin là dove è possibile abbracciare le stelle Non vi sono strade, ogni tanto si leva una voce ad indicarci una direzione, poi un’altra voce un’altra, poi un’altra ancora, ma tutto resta immoto. Sembra quasi che sopra aleggi l’ombra dell’angelo sterminatore.
Da un lato poco discosto, ma da solo, il presidente Napolitano si ingegna a non scottarsi le dita con il cerino acceso che, come penitenza, deve tenere in mano, dall’altro lato lo Spirito Santo, sotto le vesti di un inserviente delle Sacre Cappelle, sorveglia sornione le fasi preparatorie del Conclave pronto a fulminare chiunque, indegno della tiara, trami per aggiudicarsela.
Intanto si fa sera.
E mò ha da passa’ ‘a nuttata,…!