di Carlo Mazzoni
Qualche anno fa un noto politico di destra fece la famosa affermazione “Con la cultura non si mangia”.
Questa frase, oltre a dimostrare definitivamente che la vera emergenza non sono tanto i “cervelli in fuga” quanto piuttosto quelli che rimangono, è la fotografia lampante dell’ Italia di oggi reduce da venti anni di berlusconismo con relativa cultura da “Drive in” (che riscuote successo anche a sinistra)
Ma va anche detto che una enorme responsabilità va data alla sinistra stessa che nello stesso periodo ha latitato , e non poco, nel settore culturale.
Per pigrizia? Per timidezza?
No, io direi per mancanza di identità.
Per dare una impronta culturale al proprio Paese non è necessario stare al governo (negli anni 60 e 70 il PCI e la sinistra in generale avevano praticamente il monopolio della cultura eppure erano all’ opposizione) ma “condicio sine qua non” è ESISTERE.
E non vivacchiare annacquati e titubanti….
CULTURA SIGNIFICA FAR ESPLODERE IL TALENTO DELLA CREATIVITA’, ma anche attrarre a sé emozioni, passioni, individualità dall’ evidente emotività anarchica, giovani che vogliono dare alla propria comunità manifestazione di qualcosa che hanno creato in un momento di “vita palpitante ”…
Per un po’ di tempo, per inerzia, la sinistra è riuscita a restar collegata a quei giovani che della cultura (letteraria, teatrale, cinematografica, musicale) fanno un sistema di vita, ma poi la latitanza, direi quasi lo scollegamento tra politica progressista e artisti ha determinato una frattura che se non si rimargina in tempo può determinare nel futuro prossimo dei danni di cui la nostra vita quotidiana , prima che politica, subirà i tristi effetti.
Ma per cambiare tutto cio’, contrariamente a quanto si dice di solito in questi casi, non si deve arrivare alla classica frase “ E’ necessario che la politica torni a occuparsi di cultura ecc.ecc.”, perchè invece mia opinione è che deve avvenire esattamente il contrario.
E’ LA CULTURA, E CIOE’ SIAMO NOI ,CHE DOBBIAMO LIBERARE LE NOSTRE ENERGIE CREATIVE E CANALIZZARLE IN UN CIRCUITO CHE LE RENDA VISIBILI E VIVIBILI NELLA COMUNITA’ IN CUI VIVIAMO. Compito della politica semmai è quello di capire chi ha di fronte,le esigenze, i talenti, e quindi agevolarli, invece di ignorarli e a volte addirittura ostacolarli, come è stato finora.
E’ un po’ lo stesso ragionamento che facevo in un recente articolo in cui , parlando di elezioni e politica, dicevo che la vera “rivoluzione” è capovolgere il tavolo e dire che non siamo noi a dover dire con chi stiamo, sei tu “politica” che devi capire “chi sono io , quali sono le mie esigenze e i miei talenti ( perchè tutti ne abbiamo)” e devi dirmi se stai con me o no.
E a quel punto io SCELGO.
Scelgo la mia “vita”, i miei “sogni”.
E allora , visto che parliamo di politica, a me ha colpito che alcuni grandi artisti , da sempre riconducibili alla sinistra , come Dario Fo, Franco Battiato, Stefano Benni, abbiano manifestato piu’ o meno apertamente simpatie per il Movimento5stelle…
Qualcuno a sinistra ha storto il naso, o addirittura ha parlato di tradimento o roba simile.
E SE FOSSE IL CONTRARIO, CARI COMPAGNI?
SE A TRADIRE FOSSE STATA LA SINISTRA UFFICIALE?
A me capita spesso di ascoltare , per esempio , Dario Fo.
Di tutto lo si può accusare tranne di dire , fare o pensare cose diverse da quelle che ha sempre detto, fatto o pensato….NON E’ CHE A CAMBIARE SIA STATA LA SINISTRA?
Il Nobel Fo parla sempre di giovani, teatro alternativo, ha sempre quella visione “ALTRA” della società che oggi la sinistra ufficiale ha abbandonato correndo dietro a idee di capitalismo “morbido” e mettendo in secondo piano i veri temi temi dell’ ambientalismo, del pacifismo e della critica severa a una finanza che procede nella sua arroganza che uccide.
E allora, è la “cultura” di Dario Fo che è cambiata? O è la sinistra che si è “modernizzata” , ha cambiato “visione” e pero’ pretende che Dario Fo si adegui? Ma è la cultura che deve andare dietro alla politica o dovrebbe essere il contrario?
Ricordo quando da ragazzo in tv vidi “Mistero Buffo” , e ho in mente in particolare la sigla iniziale, in cui un gruppo di pazzi teatranti e clowns irriverenti inneggiavano alla trasgressione tipica del teatro di strada “sono arrivati i re dei ciarlatani, i veri guitti sopra il carrozzone”….
e allora, e LANCIO LA PROVOCAZIONE, non è che l’ Italia forse per essere liberata dalla “cappa reazionaria dell’ignoranza “ ha veramente bisogno di una RIVOLUZIONE CULTURALE E IRRIVERENTE CHE ROMPA GLI SCHEMI DEL CONFORMISMO E DELL’ APATIA CREATIVA?
Ma chi devono essere questi “ rivoluzionari” che , creando, ridanno vita alla propria comunità?
I partiti ? Il PD, SEL, IL M5STELLE? RIFONDAZIONE? Nossignori, dobbiamo essere noi a farlo, perchè è il cittadino a decidere. Dopodichè compito della politica deve essere quello di intercettare “ l’energia” e fare in modo che la città ne usufruisca. Perchè , lo ripeto, se la politica ci vuole, ci deve CONQUISTARE, e non pretendere di averci acquisito ( come appunto per Dario Fo) per diritto divino.
E allora, per la nostra città , io ho una speranza.
La speranza è un futuro in cui i vicoli, le piazze, le strade di questo straordinario borgo medioevale si riempiano di “artisti” di una rivoluzione teatrale, trasgressiva…
sogno una biblioteca a cielo aperto, un set cinematografico perenne, un teatro di strada ricco di colori e suoni….tanti giovani, tante culture, tanti mondi….portare il coraggio dell’inventiva ai piedi del Duomo.
Noi dobbiamo farlo…..
ma mi auguro che la sinistra abbia il coraggio di saper creare le condizioni per attrarre a sé tanti giovani che ora latitano….cari compagni,datevi una mossa…ADESSO…
Invece di andare nelle case e fermare la gente un mese prima delle elezioni, con il facsimile della scheda elettorale, neanche fossimo ancora negli anni ’50, andate a cercare i tanti talenti che ci sono a Orvieto, ascoltateli, guardate cosa fanno, fatevi dire cosa vogliono… pensate, ORA, come organizzare la prossima estate, per fare in modo che luglio e agosto siano mesi in cui orvietani e turisti possano vedere la propria città vibrare di iniziative culturali e non siano costretti a camminare come zombies in un Corso morto o seduti sulle scalette del Duomo morire nel dilemma se andare alla sagra delle gnocche o dell’umbrichelle!
ORVIETO merita di più…NOI meritiamo di più…
Non so…ho fatto un sogno..il mio “Mistero Buffo”…..o no?