ORVIETO – Denunce e rimpatri. E’ questo il bilancio dell’ultima settimana di controlli contro i furti in case e negozi da parte della polizia del commissariato di Orvieto. La settimana appena trascorsa, grazie ad una serie di servizi intensificati, dopo i cinque arresti del mese scorso per furto ai danni di un negozio di abbigliamento in località
L’Arcone e di tentato furto in appartamento, si è conclusa con la denuncia di due cittadini di nazionalità rumena.
Erano arrivati ad Orvieto con un treno proveniente da Roma con dei biglietti ferroviari contraffatti. Ma erano anche in possesso di un pennarello nero, uno di quelli adoperati dai “topi” d’appartamento per fare quei disegni sui citofoni, campanelli e porte delle abitazioni che rappresentano, in codice, il grado di appetibilità del furto oltre che la sua fattibilità. Segni che vengono lasciati, come noto, ad uso di una rete di complici. Quelle che stanno colpendo nell’Orvietano sono infatti bande “pendolari” che effettuano scorrerie sul territorio provenendo da vari campi nomadi.
I due denunciati, un uomo ed una donna, entrambi di 35 anni, sono stati rimpatriati a Roma, presso il campo nomadi dove hanno il domicilio, con un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore, foglio che prevede anche un divieto di fare ritorno ad Orvieto per tre anni.
Stessa sorte il giorno prima, ovvero giovedì, era toccata ad un altro senza fissa dimora sempre della stessa nazionalità, gravato da numerosi precedenti per furti e altro. Era stato controllato nei pressi della stazione ferroviaria di Orvieto, con altri sei connazionali provenienti da un campo nomadi di Napoli. Di fronte al persistere di furti in case ed commerciali e artigianali, la polizia raccomanda di non esitare a segnalare alle forze dell’ordine quelle persone che con i loro comportamenti possono risultare sospette.