Riceviamo dal Leonardo Brugiotti e pubblichiamo. L’intervento fa seguito all’articolo di Pizzo pubblicato ieri, in cui propone la convocazione di “stati generali”.
E’ nostra (di chi?) intenzione, quanto prima, convocare gli stati generali della Città, per chi ci vorrà stare, per cercare tutte le possibili soluzioni, per continuare a dare degli indirizzi precisi all’Amministrazione che sosteniamo, e che a breve, dovrà fare delle scelte.
(Parola di Giorgio Pizzo- dalla nuova Bibbia del Politico, capitolo primo, versetto 1°)
Questo sì che è un vero proclama, solo che, come al solito l’ancora consigliere Giorgio Pizzo parla ma non dice.
Sono curioso, in quanto poco pratico di politica, di sapere chi sarebbero gli
“ stati generali della città”.
Io ho sempre pensato che gli stati generali della città (tanto per allinearmi collaborativamente all’ancora consigliere Giorgio Pizzo), fossero i cittadini stessi, chiamati alle urne ad esprimere con il voto il loro consenso; mi sembra però che anche in questa fase, l’ancora consigliere Pizzo di consensi ne abbia raccolti pochini, per cui si potrebbe pensare che sua intenzione sia convocare truppe segrete di riserva, di cui solo lui è a conoscenza, e che straordinariamente farà uscire allo scoperto in difesa della verità e del buon governo.
Devo altresì dare atto all’ancora consigliere Pizzo, che anche questa volta è riuscito a sorprendermi, riuscendo meravigliosamente a fondare una nuova scuola di pensiero politico, quella del saper:
”MANTENERE LA COERENZA… DELL’INCOERENZA”.
E’ facile salire in cattedra dalle colonne dei giornali e “pontificare”, non avendo più il benché minimo senso della misura. (Parola di Giorgio Pizzo- dalla nuova Bibbia del Politico, capitolo primo, versetto 2°)
Mi sembra che lui per primo sia salito in cattedra pontificando e dichiarando cose di cui ognuno trarrà le proprie valutazioni.
Mi sono divertito, ascoltando l’intervista rilasciata all’amico Antonello Romano, recependo nelle parole e nell’afflato dell’ancora consigliere Giorgio Pizzo, un concetto di vita pari a quello di Oscar Wilde…VITA SEMPLICE ED ALTO PENSIERO…, peccato che entrambe queste cose manchino perché la vita (specialmente quella di codesta amministrazione) non è semplice e l’alto pensiero deve ancora salire.
Oggi, qualunque cosa succederà a livello nazionale, il mio partito, deve continuare sulla strada a senso unico, di creare una grande forza “concreta” dei moderati con al centro il valore della Famiglia: Sono sicuro che se si procederà così la costituenda nuova forza politica SCELTA CIVICA raccoglierà ulteriori successi, altrimenti, se qualcuno pensa di tornare indietro questa volta potrebbe trovarsi solo.
(Parola di Giorgio Pizzo- dalla nuova Bibbia del Politico, capitolo primo, versetto 3°)
Orbene, che vuol dire:
– Costituenda FORZA CIVICA? Forse l’ancora consigliere Giorgio Pizzo si sta organizzando con un manipolo di avventurosi per espugnare la cittadella?…peccato che della cittadella non è rimasto molto, solo sacchi di immondizia per le strade, magari vorrà fare pulizia?… sarebbe un ottima idea.
– Chi pensa di tornare indietro, visto che da quanto ho potuto constatare personalmente, non si è nemmeno partiti, creando opportunità concrete per la nostra città?
Adesso però è arrivato il momento che l’ancora consigliere Giorgio Pizzo risponda a due semplici domande:
- Perché dopo la mia intervista con l’amico Antonello Romano, l’ancora consigliere Giorgio Pizzo, si è rifiutato di venire a confrontarsi?
- Sto ancora aspettando (e con me tutti i cittadini di Orvieto) di sapere quale fosse la variante al P.R.G., che l’ancora consigliere Giorgio Pizzo richiedeva a gran voce da ben tre anni.
Queste risposte sarebbero gradite, e se troppo difficoltose, possono comunque essere concertate in armonia con l’ancora consigliere Stefano Olimpieri unitamente all’ancora Presidente del C.C. l’ineffabile Marco Frizza.
Resta comunque il fatto che Pizzo, come Concina, nelle sue dichiarazioni, come al solito non dice nulla, però continua a non dare le dovute risposte alla comunità e, fatto ancor più grave, nelle sue parole non si legge nulla per un futuro veramente costruttivo e di sviluppo per Orvieto.
Mi si perdoni quel po’ di ironia con cui ho steso questo intervento, ma ogni tanto credo faccia bene anche sorridere un po’.