di Paolo Borrello
Come preannunciato in una precedente nota, ho iniziato a impegnarmi per verificare la possibilità di dare vita ad una lista civica che si presenti alle elezioni comunali di Orvieto nel 2014. I risultati dei primi incontri sono stati nel complesso incoraggianti. Il mio obiettivo è di costituire un ampio comitato promotore entro due mesi, composto non necessariamente da persone molto note ma soprattutto da persone realmente interessate alla lista civica. Se non riuscirò a raggiungere questo primo obiettivo entro il periodo prima indicato abbandonerò il mio tentativo.
Ritengo necessario ribadire ancora due punti essenziali. Io rimango disponibile a candidarmi a sindaco ma la scelta del candidato a questo importante incarico la dovranno compiere i sostenitori della lista, presumibilmente intorno alla fine del corrente anno. Gli interlocutori per l’individuazione dei sostenitori della lista sono in primo luogo persone non iscritte ai partiti ma anche gli iscritti ai partiti ma che non fanno parte dei loro gruppi dirigenti. Interlocutori saranno anche gli aderenti e gli elettori al MoVimento 5 Stelle di Orvieto, il cui eventuale apporto alla costituzione della lista potrà essere importante.
Concludo questa premessa, comunicando che chi intende far parte del comitato promotore della lista o anche coloro che vogliono solamente saperne di più e discutere a tale proposito con il sottoscritto potranno inviare una mail a pborrello@libero.it.
Ora allego un documento che ho predisposto e che contiene le motivazioni che giustificano, a mio avviso, la necessità di costituire una lista civica e alcune indicazioni programmatiche che però potranno essere anche radicalmente modificate nell’ambito del processo democratico di costruzione della lista.
Perché una lista civica
Perché costituire una lista civica che punti ad ottenere la maggioranza dei consiglieri comunali di Orvieto e ad esprimere quindi il Sindaco della nostra città, in occasione delle elezioni che si terranno nel 2014, una lista nella quale possano candidarsi anche iscritti a partiti – pur se la gran parte dei candidati dovranno essere non iscritti – ma che non sia affatto promossa dai gruppi dirigenti dei partiti?
Per vari motivi.
Innanzitutto perché, ad Orvieto, i gruppi dirigenti dei partiti non sono in grado di esprimere, per la guida della città, persone competenti, capaci, autonome, che puntino solamente al perseguimento dell’interesse generale, e che non temano di entrare in contrasto con i vertici regionali dei partiti stessi e con gli amministratori della Regione dell’Umbria.
Infatti per risollevare le sorti di Orvieto, e della macchina amministrativa comunale, sono necessarie, indispensabili, persone che siano competenti, capaci, per affrontare i problemi complessi cui si trova di fronte la nostra città e il Comune, inteso come complesso amministrativo (a quest’ultimo proposito è sufficiente citare i problemi strutturali del bilancio comunale che non sono stati affatto risolti). E i gruppi dirigenti dei partiti non sono in grado di esprimere persone con quelle caratteristiche in quanto privilegiano coloro che sono ritenuti affidabili, subalterni alle logiche del potere.
Sono necessarie persone che perseguano esclusivamente l’interesse generale. Molto spesso, negli anni passati, l’interesse generale è stato trascurato. E’ prevalsa la tendenza a privilegiare l’interesse di singoli e di singoli gruppi. E questa tendenza deve essere completamente abbandonata.
Inoltre uno dei maggiori problemi di Orvieto è rappresentato dallo scarso peso che il nostro territorio ha nell’ambito delle politiche portate avanti dall’Amministrazione Regionale (è sufficiente pensare al ruolo secondario svolto dal nostro ospedale e comunque non completamente in linea con le esigenze della popolazione).
Lo scarso peso di Orvieto in Umbria, che peraltro si è considerevolmente ridotto negli ultimi anni, dipende, in primo luogo, dalla scarsa attenzione che la Regione dell’Umbria rivolge alle problematiche e alle proposte che emergono ad Orvieto, anche se, occorre riconoscerlo, dipende, talvolta, dagli orvietani, non sempre capaci di elaborare progetti che possano avere una risposta a livello regionale.
Per questo una lista che sia promossa dai gruppi dirigenti dei partiti non garantisce che si dia vita ad un’Amministrazione Comunale composta da persone realmente autonome, e, perché no, coraggiose, in grado, quando necessario, di contrapporsi ai vertici regionali dei partiti e delle amministrazioni, affinché le esigenze di Orvieto non siano trascurate.
Infatti, andranno sì sviluppati i rapporti con territori vicini appartenenti ad altre regioni, con progetti credibili, non dimenticando mai, però, che il punto di riferimento principale ed essenziale rimarrà la regione dell’Umbria, di qui la necessità che Orvieto debba tornare a svolgere un ruolo da protagonista all’interno dell’Umbria.
Questa è la situazione attuale. Forse tra alcuni anni i gruppi dirigenti dei partiti che operano ad Orvieto modificheranno i comportamenti a cui si è fatto riferimento. Ma oggi la situazione è questa. Non c’è alcun dubbio.
Per quanto riguarda il programma della lista civica, è del tutto evidente che un programma definitivo non potrà che essere il frutto del coinvolgimento del più ampio numero possibile di cittadini, ma alcune indicazioni possono essere fornite, tenendo presente però che anche queste potranno essere modificate nell’ambito del processo democratico di formazione della lista.
In primo luogo l’Amministrazione Comunale deve di nuovo diventare il punto di riferimento, lo strumento di coordinamento, per tutte le altri istituzioni, per gli altri enti, per le associazioni, per i gruppi, che operano nella nostra città. Questo ruolo, negli ultimi anni, l’Amministrazione Comunale l’ha svolto in misura del tutto insufficiente. Indubbiamente quei soggetti prima indicati devono mantenere la loro autonomia e senza una loro capacità di azione molto accentuata non si potranno risolvere i problemi di Orvieto. Ma quegli stessi soggetti, e spesso lo hanno richiesto esplicitamente, devono trovare nell’Amministrazione Comunale un punto di riferimento credibile, efficace, in grado di sostenere le loro attività.
Inoltre la lista civica dovrebbe operare affinché la politica sia ad Orvieto, come del resto in Italia, nel Mondo, progetto, futuro, visione, sogno. E non sia solo ed esclusivamente gestione dell’esistente e ancora peggio gestione e ricerca del potere, innanzitutto e prima di tutto.
Il programma dovrà essere caratterizzato da alcune priorità assolute: interventi per favorire lo sviluppo economico e occupazionale e per migliorare la quantità e la qualità dei servizi sociali e sanitari erogati ad Orvieto. Infatti queste sono le questioni essenziali per garantire un deciso miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.
Obiettivo molto importante, per quanto concerne la promozione dello sviluppo economico sarà il rilancio del Palazzo dei Congressi, anche tramite una nuova gestione che coinvolga i privati, e la crescita del settore manifatturiero, senza ovviamente trascurare gli altri settori, in quanto il sistema economico locale deve mantenere, anzi accentuare la sua peculiare caratteristica di essere un sistema articolato in una pluralità di settori, tutti importanti e tutti da valorizzare.
Comunque assumeranno notevole rilievo le problematiche inerenti la cultura, non solo perché, diversamente da quanto qualcuno ha sostenuto, con la cultura “si mangia”, ma anche perché le esigenze culturali rappresentano bisogni primari per la popolazione. Stesso discorso peraltro può essere effettuato per lo sport e il sistema formativo.
Sarà necessario un profondo cambiamento della macchina amministrativa comunale, caratterizzato da interventi rivolti a risanare strutturalmente il bilancio comunale, riducendo principalmente il notevole indebitamento bancario e finanziario, anche per contenere il gettito derivante dalle imposte locali e le tariffe corrisposte per i servizi erogati. Diversamente, non sarebbe possibile avere a disposizione uno strumento essenziale per raggiungere gli obiettivi prefissati e per migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini.
E poi, per quanto concerne la composizione della giunta comunale si dovrà fare di tutto affinché la metà dei membri siano donne, e il 25% del totale di età compresa tra i 30 e i 39 anni e il 25% di età inferiore ai 30 anni.
L’unico criterio utilizzato per la scelta del candidato a sindaco sarà il numero dei consensi espressi dai sostenitori della lista.
Sarà istituita un’anagrafe dei patrimoni e dei redditi dei consiglieri comunali, del sindaco e dei componenti della giunta, del segretario comunale e dei dirigenti.
Sarà necessario lo sviluppo della partecipazione democratica dei cittadini, utilizzando forme di partecipazione non “fasulle”, come avvenuto in passato, soprattutto in occasione dell’elaborazione dei bilanci preventivi ma anche per altri atti fondamentali dell’attività amministrativa, arrivando alla predisposizione di un bilancio partecipato.
La politica urbanistica dovrà essere contraddistinta innanzitutto dalla riqualificazione congiunta delle aree ex caserma Piave e ex ospedale, individuando anche nuove destinazioni d’uso, rispetto a quelle fino ad ora previste, se necessario per consentire di facilitare quelle riqualificazioni.
Occorrerà mettere fine a venti anni di “urbanistica contrattata”, quindi la politica urbanistica non considererà più come interessi prioritari da salvaguardare gli interessi delle imprese edili, delle piccole e grandi proprietà immobiliari e dei piccoli o grandi proprietari di terreni, ma invece, l’interesse generale e, per un certo periodo, sarà opportuno bloccare l’espansione edilizia (che negli ultimi venti anni è stata eccessiva) e puntare esclusivamente sulla ristrutturazione, sul riuso (in tal modo verranno salvaguardate comunque le necessità delle imprese edili e dei loro dipendenti).
Le esigenze di tutela dell’ambiente dovranno assumere un notevole rilievo, a partire dalla gestione dei rifiuti (in questo caso sarà necessario fare ancora più affidamento sulla raccolta differenziata), privilegiando forme di produzione di energia da fonti rinnovabili, il cui impatto ambientale sul territorio sia però il più ridotto possibile.
Gli interventi relativi alla mobilità, ai trasporti, ai parcheggi, dovranno tenere in grande considerazione gli obiettivi di tutela ambientale ma anche le esigenze di tutti i cittadini e dei turisti, essere compatibili con gli obiettivi del progetto di mobilità alternativa e non finalizzati esclusivamente a soddisfare le esigenze di cassa del Comune.
Sarà indispensabile dare vita a una vera e propria vertenza nei confronti di Trenitalia e della Regione dell’Umbria per garantire un deciso miglioramento della quantità e della qualità dei servizi erogati ai pendolari orvietani.
Occorrerà realizzare una città anche a misura dei giovani con una pluralità di interventi da non incasellare in un singolo capitolo del futuro programma di governo ma che pervadano l’intero programma.