di Nello Riscaldati
Ha concluso il suo primo “Angelus” con un “buon pranzo”. Credo sia la prima volta nella storia del Papato,…!
Una cosa da poco,…?! Ma neanche per sogno! A me ha fatto piacere, perché è stato un po’ come se quest’uomo segaligno, dall’aria severa di professore di una di quelle materie che non studieresti neanche sotto tortura, avesse messo in opera con due parole una metodica d’approccio per ottenere ospitalità nelle case e nei pensieri della gente comune senza spaventarla nè creare subbugli.
Insomma con quel “buon pranzo” è come se si fosse invitato a casa di tutti e credo che tutti si siano aperti all’invito. Perché ci si immagina, o almeno io me l’immagino, che lui verrebbe da solo, a piedi, senza limousine, senza la scorta, senza bardature, senza i cardinali, senza i pretoriani,…verrebbe da solo, per mangiare qualcosa insieme e fare due chiacchiere e magari anche quattro, e sono sicuro che prima di entrare chiederebbe “permesso”…!
Ma ve l’immaginate,…avere il vice di Cristo a tavola. E chi lo salverebbe da un terzo grado,…! E perché,…?! Ma perché oltre che un diritto è anche un dovere per l’uomo cercar di saperne il più possibile circa la sua origine, il suo presente e il suo destino.
E chi meglio di lui potrebbe darci una mano,…?!
A cominciare, per esempio, da quel “si deus est unde malum?” che da secoli tormenta gli studiosi, i docenti e gli studenti di filosofia morale. Oppure fare un po’ di lume sul perché veniamo esortati a pregare il Padre di non indurci in tentazione,…! Come faccio a sapere che sono virtuoso se nulla o nessuno mi induce in tentazione,…! Se un atleta non scende mai in pista non saprà mai né se è veloce, né quanto è veloce.
E poi domande su domande sul Paradiso, sull’ Inferno, sul Limbo, su chi ha messo in giro queste chiacchiere,…e poi sul perché i celebranti si abbigliano da faraoni.
Certo quest’ultima è solo una curiosità buttata là tanto per alleggerire il discorso. Gli studiosi del ramo infatti assicurano essere stato l’africano Agostino a portare appunto dall’Africa i modelli dell’ abbigliamento sacerdotale che somigliavano molto a quello egiziano antico, la qualcosa spiegherebbe ad esempio le mitre dei vescovi che danno imponenza ed aumentano l’altezza di chi le indossa e che sono tanto simili a quelle che si vedono nei reperti egiziani.
Poi però, tralasciate queste inezie, è quasi d’obbligo impostare un discorso sui poveri e sulla povertà,…!
Certo però che se si comincia a parlare dei poveri e della povertà come fai a non fare due chiacchiere anche sulla ricchezza,… perchè il Papa no, ma il Papato è ricco,…! e perché è ricco,…?! Perché tra i Conventuali e gli Spirituali prevalsero i primi,…?! Parliamo dei francescani,…! E come vive Papa Francesco in un Vaticano che è immensamente più ricco di Pietro di Bernardone, padre di Francesco,..?!
E come si risponde all’esortazione in Matteo(16-21): “Se vuoi essere perfetto va, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri!”, come fece appunto Francesco in Assisi….?!
Certo non sono questi i discorsi da fare a tavola con un ospite, specie con uno del genere, che tuttavia mangiò con appetito e senza fretta, mostrando attenzione agli argomenti. Ogni tanto, per un batter di ciglia, mi osservava con occhio attento come di chi ti sta studiando bonariamente, ma senza darlo a vedere.
Poi, posato il tovagliolo, valutò: “Tutto ottimo,….sapori d’altri luoghi e d’altri tempi,…e tu, amico mio, sei un uomo fortunato ad avere in casa una cuoca così brava,…ma lo sai che, dopo tanto, ho mangiato delle verdure veramente eccezionali,…avevano un tale profumo,…!”
Mia moglie, al limitar della porta, forse arrossì un pochino, ma sono sicuro che fosse contenta.
S’era fatto tardi. Fuori aveva ripreso a piovere e faceva anche freddo,…! Abbiamo tutti i segni per attenderci l’esordio di una primavera autunnale.
L’ospite si alzò:
“Ora devo andare ma se mi invitate ancora tornerò,…tornerò in questa casa come nelle case di tutti,…magari solo per prendere un caffè, ma tornerò… e tornerò perché ci siamo incontrati oggi e non dobbiamo perderci domani,…!”
Ci avviammo all’uscita,…pioveva che Dio la mandava,…! Gli porsi un ombrello. Lo prese, mi guardò con una coda di sorriso e mi disse: ”Ve lo riporterò presto,..!”