di Dante Freddi
L’aspetto più inquietante che è emerso dalla conferenza stampa dell’ex assessore Leonardo Brugiotti e dalle reazioni che ci sono state, soprattutto quella dell’assessore Margottini, è che i nostri politici dicono e scrivono “cose” che non corrispondono a verità accertate, dato che sono l’opposto di altre verità da accertare.
Margottini, nella sua lettera aperta a Brugiotti, tira anche le orecchie alla stampa perché non si è accorta della “palese incongruità” tra le proposte deluse di Brugiotti e le competenze assessorili. Margottini ci dà dei distratti, tanto per svalutare l’attenzione offerta al collega dalla stampa, ma noi semplicemente pensavamo che gli assessori, soprattutto con deleghe molto coincidenti, avessero l’obbligo di collaborare, anche nella fase progettuale, e non abbiamo valutato la presunta indelicatezza.
Ma sono punti di vista. Le linee operative degli assessorati le stabilisce il sindaco, che, questo è l’unica certezza, non sa far funzionare una Giunta, dato che Brugiotti è il sesto che gli sbatte la porta in faccia.
Brugiotti ha raccontato di tanti sgarbi, qualcosa lo ha tenuto per la prossima volta, e ha disegnato un ambiente di Giunta e di maggioranza che è tutt’altro che la “famiglia” mitizzata da Margottini.
Fratelli coltelli: Margottini inizia la sua lettera con “Caro Leonardo” e conclude ricordandogli di tirarne fuori poche, perché anche lui ha un bel po’ di informazioni e le potrebbe sciorinare.
La verità, ormai, per quanto ci riguarda, non passerà più per le parole degli amministratori, poco credibili, ma soltanto attraverso i fatti.
Non possiamo più credere a nessuno.
Ciascuno racconta il contrario dell’altro, senza sfumature, senza neppure quei grigi sotto cui si nasconde una mezza verità, con aria di sfida nei confronti della città, con sicumera, senza rossori. Brugiotti vale Margottini o il sindaco o altri. Ma almeno questa volta la precisione documentale dell’ex assessore ci consente di verificare se dice inesattezze o falsità e noi lo seguiremo su questa pista.
Ci attendiamo anche dagli altri di metterci in condizione di verificare e quindi di poter raccontare ai lettori qualcosa che non serva a prenderli per i fondelli, rendendoci così stupidi e dannosi strumenti.