di Massimo Gnagnarini
La regione dell’Umbria ha varato un bando per favorire l’acquisto della prima casa alle giovani coppie fino a 40 anni di età che prevede un contributo fino a 30.000 euro a condizione che l’ ISEE della coppia non superi 23.500 euro pari a circa 36.000 euro di redditi lordi e che l’appartamento non superi i 95 mq.
Facciamo due conti: il reddito netto mensile della coppia rapportato al valore massimo ISEE sarà di circa 2400 euro, una casa di 95 mq non costa meno di 180.000/200.000 euro comprese tasse e notaio e pertanto ci si dovrà finanziare con un mutuo trentennale per 150.000 che ai tassi fissi attuali costa una rata tra 800/1000 euro ai quali occorre aggiungere 40/50 euro al mese per l’IMU oltre a 80/100 euro per spese condominiali. Insomma siamo arrivati a consumare circa la metà del reddito dei due che dovrebbero campare con l’altra metà.
Politica sbagliata questa della Regione, forse utile per dare ossigeno alle compravendite immobiliari e favorire il settore dell’edilizia. Giusto, ma qui i giovani finiscono ancora per essere affamati e ipotecati con l’illusorio specchietto del contributo.
Con 2,5 Ml stanziati la Regione avrebbe potuto dimezzare a mille coppie giovani l’affitto di casa, consentendo loro di usare il reddito prodotto per vivere e consumare.