ORVIETO – Lavoravano in nero, anche 12 ore al giorno, sottopagati, senza contributi, in condizioni igienico sanitarie pessime e in assenza dei più elementari presupposti di sicurezza sul lavoro. E’ in queste condizioni che la Finanza di Orvieto, in un blitz, ha trovato dieci operai cinesi – uomini e donne – che lavoravano in un capannone tessile della zona artigianale di Fabro. La ditta – titolare cinese anche lui – è stata chiusa. Lavorava per un’azienda di confezioni, sempre dell’Orvietano, che ha commesse per grandi marche italiane. Dalla documentazione contabile ed extracontabile acquisita nel corso dell’intervento è emerso che gli operai sarebbe o stati anche in numero superiore, in ogni caso è materia che verrà approfondita sia sotto il profilo tributario, sia dal punto di vita di presunte anomalie contrattuali in materia di subappalto. La Asl ha inoltre rilevato le pessime e precarie condizioni igienico-sanitarie dei locali aziendali che venivano utilizzati promiscuamente come dormitorio, con materassi sporchi e malsani, e refettorio. Qui sono stati trovati anche alimenti avariati (tra cui latte condensato, che lascia immaginare anche la presenza di bambini) o in pessimo stato di conservazione. Anche i macchinari sarebbero stati sprovvisti dei più elementari requisiti di legge, come hanno accertato i vigili del fuoco in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro. Alla luce di tutto ciò il sindaco del Comune di Fabro, su proposta della polizia municipale – intervenuta anch’essa sul posto insieme alla Finanza, ai vigili del fuoco e agli operatori della Asl – ha emesso l’ordinanza di sospensione temporanea dell’attività dell’opificio e del locale mensa e relativi servizi, con divieto assoluto di utilizzabilità delle scorte alimentari presenti. Da quanto si apprende non si tratterebbe della stessa ditta che alcuni mesi fa aveva ricevuto controlli a seguito dei quali era stato chiuso il locale mensa. Nella zona artigianale di Fabro sono infatti diversi gli stabilimenti occuparti da cinesi.
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