di Guido Turreni
Dal prossimo 13 settembre 2013 non si portanno più promuovere cause davanti al Tribunale di Orvieto, ma lo si dovrà fare necessariamente davanti a quello di Terni.
A parte quelli che hanno avuto il coraggio di dire che è meglio così, e che eviterei di prendere minimamente in considerazione, vorrei focalizzare l’attenzione della gente su quanto ha recentissimamente affermato il Presidente del Tribunale di Terni circa l’accorpamento con l’Ufficio di Orvieto in un comunicato rilanciato da un sito web cui vi rimando:
http://www.mondoprofessionisti.it/articolo_s-10-9318-Timori_di_magistrati_e_avvocati_di_Terni_per_la_modifica__delle_piante_organiche_del_tribunale_.html
In altri termini il Presidente del Tribunale di Terni (e anche la camera penale e quella civile degli avvocati) lancia un allarme piuttosto serio ed afferma che la pianta organica di quell’Ufficio giudiziario rimarrà immutata, nonostante verrà assorbito anche il carico di Orvieto.
A questo punto mi pare evidente che tutte le amenità che abbiamo sentito dire su questa pseudo riforma siano da considerare delle vere e proprie prese in giro, di cui devono ritenersi responsabili in primis il Ministro Severino ed il suo super tecnico Birritteri, ma anche il CSM nella persona del Dr. Vietti, che di recente si è scagliato con veemenza inaudita contro un emendamento di proroga sul punto, e persino del Capo dello Stato Napolitano che mi auguro presto di vedere non più sul più alto scranno della nostra malandata Repubblica dove ha provocato danni inenarrabili specialmente negli ultimi due anni del suo mandato.
Altro che “ottimizzare i bacini di utenza per abbreviare i tempi della giustizia” si tratta semplicemente di una pura e semplice soppressione di un ufficio e di una clamorosa presa in giro delle persone e degli utenti della giustizia.
Oggi una causa ordinaria davanti al Tribunale di Orvieto dura meno di due anni; dal 13 settembre 2013 durerà minimo il doppio (perché già oggi a Terni fra l’ultima udienza istruttoria e l’udienza finale in cui il giudice trattiene la causa in decisione passano più di due anni); ma anche le già lente cause del Tribunale di Terni dureranno ancora di più, perché si aggiungeranno al mucchio tutte quelle dell’ ex Tribunale di Orvieto; ecco chi sono “i tecnici” e che diavolo hanno combinato.
Lasciatemi abbandonare – ora che sono un semplice cittadino come gli altri e non più un politico – ad un po’ di sano qualunquismo nel dire che Orvieto e gli Orvietani dovrebbero dire basta alla soppressione della loro città.
Mi sembra di rivivere la storia della nostra ASL, soppressa “in via sperimentale”, un ASL efficiente, con i conti a posto, con un ospedale che funzionava come un orologio, con i laboratori di analisi, con i primari, con gli infermieri.
Facciamo qualcosa per opporci come fanno in tutti gli altri fori sopprimendi, per salvare non tanto il mio posto di lavoro (che pur ridimensionato sopravviverà di certo anche a Terni), ma la nostra città ed il suo tessuto economico.
Proponiamo l’uscita dall’Umbria per smettere di fare un favore a Perugia e a Spoleto, come pare abbiano capito anche a Terni, e anche in materia di giustizia e di Tribunale (leggersi l’articolo) e vediamo che succede.
Scommetto 100 euro che qualcosa succede e può succedere solo in meglio, perché per esempio potremmo andare sotto l’ufficio giudiziario di Viterbo, molto più vicino e molto più efficiente…