di Santina Muzi
I gemellaggi tra città appartenenti a Paesi diversi rafforzano il senso di amicizia e avvicinano i popoli alla cultura dell’altro. Lo dimostra quello che sta succedendo a Caudrot, cittadina francese affacciata sulla Garonna gemellata con Porano da ben 36 anni. È una notizia che traggo dal giornale on line ‘Sud Ouest’: i Caudrottesi si sono messi a studiare l’italiano! Dunque ogni anno Caudrottesi e Poranesi si scambiano le visite. A turno. Un anno sono i Poranesi ad ospitare i Francesi, l’anno successivo i Caudrottesi ricambiano accogliendo gli Italiani. Trentasei anni non sono pochi, bambine e bambini di allora hanno fatto in tempo a divenire madri e padri. Però la differenza linguistica rimane pur sempre una barriera.
“Per molti” cito dal Sud Ouest, “la barriera della lingua è sempre presente”. Ed è mortificante essere ospiti e di una famiglia e non riuscire a scambiare che pochi monosillabi.
Così, dalle recriminazioni di una componente il Comitato del gemellaggio, è nata l’idea di mettere in cantiere corsi gratuiti di iniziazione alla lingua italiana usufruendo della competenza di Chantal Audebert, insegnante universitaria specializzata in cultura italiana. I corsi si tengono al Foyer rural e sono aperti a tutti coloro che sono interessati all’apprendimento della nostra lingua, senza distinzione d’età.
“Attualmente” cita infatti il giornale “una quindicina sono le persone di ogni età che frequentano i corsi, in parte sono francesi di seconda generazione desiderosi di ritrovare le proprie radici, persone che hanno sentito i nonni parlare la lingua italiana, anche se spesso si trattava di un dialetto locale, insufficiente per comunicare con gli Italiani.”
Non sarebbe male che anche a Porano succedesse la stessa cosa. Insegnanti di lingua francese nella cittadina non mancano. Ma mi sorge un dubbio: non sarà che i Poranesi sono più “pigri “ dei Caudrottesi.