di ufficio stampa diocesi
Oggi, alle ore 15,30, dal lato della “Porta Storica o del Corporale” della Basilica Cattedrale di Orvieto, il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto emerito della Congregazione dei Vescovi, accolto da Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, dagli Arcivescovi Mons. Gualtiero Bassetti, Mons. Giovanni Marra, Mons. Marcello Bartolucci, dal Vescovo emerito Giovanni Scanavinio, dalle autorità civili e militari del territorio, da una rappresentanza del Corteo Storico e da tanta gente, ha dato inizio al solenne rito di apertura della Porta Santa.
Qui, il Cardinale dopo aver salutato l’assemblea e dopo aver ascoltato la lettura del Rescritto del 13 marzo 2012 con il quale la Penitenzieria Apostolica, su mandato del Santo Padre Benedetto XVI, ha autorizzato la celebrazione di un Giubileo Eucaristico Straordinario biennale, il canto dell’Alleluia intonato dalla Schola diretta dal M° Stefano Benini, e il Vangelo proclamato dal Diacono, si è avviato in silenzio verso la Porta Santa che ha spalancato spingendola con le due mani.
Appena la porta è stata aperta e l’interno della Basilica è stato illuminato a giorno la Scholaha intonato l’Inno Giubilare Eucaristico A Cristo pane di vita, composto dal M° Don Mario Venturi,. e le campane della Cattedrale hanno annunciato l’anno di grazia per tuttala Chiesa, il Cardinale Giovanni Battista Re si è inginocchiato sulla soglia ove è rimasto per alcuni minuti in raccoglimento.
Subito dopo la processione è entrata in Basilica. Giunti all’altare il Diacono ha intronizzato su apposito tronetto l’Evangeliario che è stato incensato dal Cardinale Re che subito dopo ha raggiuntola Cattedramentre il Cancelliere ha dato lettura dei Decreti della Penitezieria Apostolica con i quali si concede al Vescovo o Cardinale che presiede la solenne liturgia, di apertura e di chiusura delle Porte Sante, di impartire la benedizione papale con annessa Indulgenza plenaria alle consuete condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Indulgenza che suppone un desiderio di vera conversione e di cambiamento di vita
Al termine della proclamazione la Schola e l’assemblea hanno cantato l’inno del Gloria in excelsis Deo e la solenne concelebrazione eucaristica ha avuto inizio.
All’altare assistevano il Cardinale Re le Ecc.ze Reverendissime Mons. Benedetto Tuzia Vescovo di Orvieto-Todi e Mons. Giovanni Marra, già Amministratore Apostolico della Diocesi.
All’omelia il Cardinale Giovanni Battista Re ha detto: “L’apertura della “Porta del Giubileo” qui a Orvieto questa sera, come già il 6 Gennaio a Bolsena, è ricca di significato e ci invita a vivere questo periodo giubilare, aprendo le menti ed i cuori al grande mistero dell’Eucaristia. Siamo chiamati a celebrare con fede l’incomparabile dono della presenza di Cristo sotto i veli del pane e del vino. L’Eucaristia è Cristo che si dona a noi e che ci consente di entrare in comunione con lui…
Ebbene, mediante il Sacramento dell’Eucaristia Dio è sempre con noi: abita in mezzo a noi. La fede ci assicura che Cristo, mediante i segni del pane e del vino, è realmente con noi in corpo, sangue, anima e divinità. Questa non è una affermazione vuota, non è suggestione; non è fantasia: è realtà. Sì, una realtà misteriosa, cioè di ordine diverso da quello della conoscenza derivata dall’esperienza dei sensi, ma è realtà garantita dalla parola di Dio. E’ una realtà che è raggiungibile soltanto mediante la fede. L’Eucaristia è mistero di fede.
E’ il mistero più ineffabile della fede cristiana ed è memoriale della passione e morte di Cristo per la nostra redenzione.
In pari tempo l’Eucaristia è dono e segno di amore.
La Chiesa ha sempre considerato l’Eucaristia come il dono più prezioso di cui è stata arricchita. Il mistero eucaristico è la massima espressione del dono che Cristo fa a noi di se stesso e della sua opera di salvezza.
Parlando dell’Eucaristia – ha ricordato il Cardinale Re – il Concilio Vaticano Il afferma che essa è ”il centro e il vertice dell’azione della Chiesa” (Ad Gentes, 9); “la fonte e il culmine di tutta la vita cristiana”( Lumen gentium,1 1)…
Nella società secolarizzata di oggi, purtroppo, la fede in Dio – ha soggiunto – è esposta a forti venti contrari e tende ad affievolirsi come una fiamma che non è alimentata.
Il Papa Benedetto XVI ha parlato più volte della drammaticità della situazione della fede nel nostro tempo. Correnti di pensiero e stili di vita vanno in senso opposto alla concezione cristiana della vita e della società, modificando pian piano mentalità, sensibilità e costumi, e mettendo a dura prova la fede, i cui contenuti da molti non sono più conosciuti. Col venir meno della luce che viene da Dio, l’umanità rimane senza orientamento…
L’iniziativa del Papa concernente l’Anno della Fede è pertanto particolarmente felice, perché viene incontro alla più grave esigenza e necessità del nostro tempo e perché offre una risposta alla sfida della secolarizzazione.
Per le nostre comunità di antica tradizione cristiana, l’Anno della Fede vuole essere un caloroso invito e un forte richiamo innanzitutto a irrobustire e rivitalizzare la propria fede. L’Anno della Fede è uno squillo di tromba che vuole risvegliarci a vivere la fede in modo nuovo, facendola diventare veramente la forza trasformante della nostra vita…
Questo Giubileo Eucaristico, che tocca da vicino e in profondità la vostra Diocesi di Orvieto-Todi, e l’Anno della Fede che ci riguarda tutti come appartenenti alla Chiesa cattolica, aiutino ad alimentare la fede con la preghiera, con la frequenza ai sacramenti, con l’ascolto o la lettura della Parola di Dio, con la fedele partecipazione alla Messa domenicale. …
La Porta del Giubileo di Orvieto, che questa sera è stata aperta, come quella di Bolsena, rimangono aperte per tutti. Esse sono invito a ripartire verso un nuovo futuro, animati dall’impegno di rafforzare, in chi crede, la fede e per annunciarne il valore a chi non ha questo dono”.
All’ Offertorio La Scholadiretta dal M° Benini ha eseguito il canto “O Dio dell’ Universo” mentre alla Comunione, largamente partecipata, ha eseguito i canti “Ave Verum” e “Lauda Sion”.
Al termine della solenne concelebrazione eucaristica dopo un breve indirizzo di ringraziamento di Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo di Orvieto-Todi, il Cardinale Giovanni Battista Re a nome del Santo Padre Benedetto XVI ha impartito la benedizione Apostolica con la relativa indulgenza plenaria.