di Pier Luigi Leoni
Nel suo corsivo “Nonostante tutto…!”, Mario Tiberi, capace com’è di andare al nocciolo della realtà umana, non sfugge al tema della morte. Egli c’invita a prendere confidenza con essa, perché, superata la paura ossessiva della morte, tutta la realtà s’illumina. È la strada che ci hanno additato tutti i mistici di tutte le religioni. Il poeta Pietro Metastasio, che era uomo di fede, ma non un mistico, ci ha lasciato una quartina mirabile che fotografa ciò che tutti, direttamente o indirettamente, abbiamo sperimentato: “Non è ver che sia la morte / il peggior di tutti i mali; / è un sollievo de’ mortali | che son stanchi di soffrir”. Ma al nostro cuore non basta. Il filosofo Blaise Pascal ha preso atto spietatamente che “gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno risolto, per viver felici, di non pensarci”. Ma essendo anche un mistico ci ha informati che “per quanto è possibile dobbiamo rimanere in silenzio e riflettere solo su Dio, che sappiamo essere la verità; e così ci si convince”. Faustina Kowalska, una mistica, che non era filosofa, è stata ancora più chiara: “O mio Dio, quanta pena mi fanno gli uomini che non credono nella vita eterna! Quanto prego per loro, affinché li investa il raggio della misericordia e Dio li stringa al suo seno paterno!” Forse questi sono discorsi poco adatti a un giornale on line, che si occupa soprattutto dei fatti quotidiani e dei problemi sociali. Ma forse quando cerchiamo di scrivere cose sensate sulla politica, sull’economia, sulle arti e sullo sport ecc., lo facciamo anche per distrarci da ciò che profondamente ci assilla. Poi viene fuori uno come Mario Tiberi e solleva il coperchio.