ORVIETO – MManifatture, cassa integrazione rifiutata: trenta operaie sull’orlo della disoccupazione. La comunicazione dell’Inps che nega la cassa ordinaria per le operaie del tessile che ha chiuso lo stabilimento orvietano nella primavera scorsa è arrivata in questi giorni. Come una doccia gelata. Per le operaie, ovviamente. Ma anche per i sindacati che da mesi stavano rassicurando le lavoratrici sul fatto che i ritardi nell’erogazione della cassa sarebbero stati legati esclusivamente a lungaggini burocratiche, connesse al trasferimento della sede legale dell’azienda che aveva, a sua volta, comportato il passaggio di competenza della pratica dall’Inps di Terni a quella di Perugia. Non era così.
La proprietà, nel frattempo, avrebbe infatti distaccato presso un’altra azienda le operaie che, dopo la chiusura dello stabilimento di Orvieto, avevano continuato a lavorare presso il ramo aziendale di Perugia, facendo mancare così i presupposti per il riconoscimento della cassa ordinaria (erogata solo in vista di una ripresa dell’attività produttiva). Il tutto all’oscuro dei sindacati stessi, come conferma la Cgil. E adesso? Adesso le operaie scoprono di essere senza sostegno economico da luglio. E senza nessuna prospettiva. Inutile dire che il sentimento comune è di rabbia e delusione. Le operaie si sentono tradite e abbandonate. Il prossimo passo sarà quello di provare a chiedere la cassa in deroga retroattiva nel frattempo è partita una diffida per l’azienda. “E’ stata immediatamente inoltrata una diffida all’azienda finalizzata alla salvaguardia del salario delle lavoratrici – fa sapere Stefano Cancellieri, responsabile della Filtcem Cgil Terni – – in quanto in assenza di ammortizzatori sociali l’azienda è tenuta all’erogazione degli stipendi. Da ulteriori contatti con l’azienda – aggiunge Cancellieri al termine dell’assemblea sindacale di ieri pomeriggio – è emersa la volontà, anche su indicazione dell’Inps di attivare la cassa in deroga per i periodi scoperti per la richiesta della quale siamo in attesa di convocazione per l’esame congiunto in Regione”. Questo per quanto riguarda i mesi scoperti. Ma non è finita qui. Dal 4 dicembre infatti l’azienda ha cessato l’attività ed ha dato la disponibilità ad aprire la procedura per la cassa integrazione straordinaria per cessazione, per la quale è già prevista la convocazione in Regione il prossimo lunedì prossimo. “Nei prossimi giorni – annuncia Cancellieri – seguiremo il concretizzarsi delle procedure per la cassa in deroga e per la cassa straordinaria ed, eventualmente, procederemo a carico dell’azienda in base alle normative di legge vigenti per il recupero degli stipendi arretrati”.