La soddisfazione per un progetto realizzato, indicato come indirizzo programmatico da lunga data, ormai quasi venti anni fa.
Renato Montagnolo, già sindaco di Montegabbione nel decennio degli anni ‘80 e successivamente nel 1993-1994 coordinatore del Partito Democratico della Sinistra dell’Alto Orvietano, nonché membro all’epoca della segreteria della Federazione del PDS di Orvieto, saluta con soddisfazione la nascita del biennio dell’istituto professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente dell’ Alto-Orvietano.
“Il biennio di agricoltura nell’Alto-Orvietano con sede a Fabro Scalo- si legge nella nota diffusa- ha radici antiche, vede infatti finalmente realizzato un progetto chiaramente indicato e considerato di grande importanza nella relazione introduttiva del convegno “Un progetto per l’Alto Orvietano” tenutosi ormai quasi 20 anni fa, il 6 novembre 1993 al Ristorante “Il Focolare” a Fabro.
L’indicazione progettuale, estrapolata dalla relazione, così recita: “Nel comprensorio c’è sicuramente bisogno di una Scuola Superiore Professionale, soprattutto nel campo turistico in senso ampio ed agricolo, nonché di operatori economici professionalizzati per dare impulso commerciale ai nostri prodotti ed alla nostra attività. Noi candidiamo l’Alto Orvietano come sede di questa nuova scuola.”, tale proposta è conseguente all’analisi tenuta sulla agricoltura e sugli agriturismi nel territorio, presente all’interno della relazione stessa. Estrema soddisfazione va inoltre al nome al quale l’Istituto è dedicato, il compianto Sindaco di Montegabbione Bruno Marchino, artefice di innumerevoli battaglie a favore dell’agricoltura”.
“Un solo rammarico- continua Montagnolo- più grande semmai, è dovuto al grande ritardo rispetto alla data del 1993, in cui l’ipotesi di Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente trovò collocazione. Certamente oggi rispetto ad allora la sua riuscita può trovare maggiore difficoltà, anche se confidiamo vivamente nel contrario augurandogli cosi pieno successo di adesioni; come si dice, “meglio tardi che mai”.”