Riceviamo dal Centro di documentazione popolare di Orvieto e pubblichiamo.
L’Associazione CENTRO DI DOCUMENTAZIONE POPOLARE DI ORVIETO, consapevole degli interessi di ACEA quale proprietario dell’inceneritore di Terni nonché della discarica Le Crete di Orvieto (grazie ai “saldi di fine stagione” della “fu” amministrazione Mocio), ha sostenuto fin dalla prima ora il Comitato NO INCENERITORI DI TERNI.
Oggi, in virtù di quanto accaduto ieri in Consiglio comunale a Terni, ancora una volta siamo costretti a prendere atto dell’ennesimo inchino servile di un’amministrazione pubblica davanti agli interessi del capitale privato e a quest’ultimo proposito comunichiamo quanto segue:
dopo due mesi finalmente abbiamo avuto la votazione tanto attesa da parte del Consiglio comunale di Terni, che in un primo momento non ha rispettato l’accordo preso pubblicamente con comitati e associazioni di inserire il nostro testo in votazione all’ordine del giorno; malgrado prc e idv abbiano poi raccolto il nostro testo e inserito all’ordine del giorno, a questo poi hanno fatto seguito un mancato numero legale e un rinvio per discussioni prolungate su altri temi. Del resto sapevamo che anche un semplice pronunciamento politico sull’inopportunità della riaccensione dell’inceneritore rappresentava un elemento di forte contraddizione in seno al consiglio tutto, che peraltro ha manifestato una contrarietà all’uso dell’incenerimento per i rifiuti ma mai in nessun momento ha espresso una opinione chiara sul fatto che ARIA spa riprenderà a funzionare anche senza rifiuti urbani ma con il pulper di cartiera.
E’ evidente che parlare di ACEA significa mettere in soggezione l’Amministrazione comunale ternana.
Fin dall’inizio della seduta i consiglieri dei vari gruppi sembrava manifestassero contrarietà a qualsiasi tipo di inceneritore, rivendicando la giusta scelta del nuovo Piano d’Ambito dell’ATI4 e criticando il Piano Regionale dei Rifiuti che ancora oggi prevede per Terni il camino unico dei rifiuti. Nel corso della discussione hanno cominciato ad emergere le contraddizioni che identificano i vari gruppi politici, fino a raggiungere l’apoteosi con il disconoscimento della validità della strategia rifiuti zero che la stessa maggioranza invece ha votato favorevolmente. Il sindaco di Terni, durante un intervento lunghissimo, ha addirittura preso l’impegno di chiedere nel 2015 alle amministrazioni competenti di non rilasciare più autorizzazioni all’inceneritore di ACEA: per quanto queste siano parole al vento, in quanto nel 2014 verrà votata una nuova giunta che ovviamente non si accollerà impegni altrui.
Rimane il dato oggettivo: il Consiglio comunale votando contro il nostro testo sulla “inopportunità della riaccensione dell’inceneritore di ARIA spa” manifesta la sua completa sudditanza agli interessi forti che ACEA, dalla giunta Raffaelli in avanti, ha radicato nella nostra città.
Continueremo la nostra battaglia, sapendo che mentre la politica non trova il coraggio di scelte determinate, i cittadini con la loro mobilitazione rappresentano l’unica forma di opposizione allo strapotere economico che impone il profitto a scapito della salute, dell’ambiente, delle possibili scelte alternative che esistono e che noi da tempo proponiamo, inascoltati.