Le due relazioni separatamente elaborate dai tecnici, rispettivamente incaricati dalla maggioranza e dalla minoranza consiliare, raccomandano ed auspicano entrambe la prosecuzione delle attività svolte dal Centro Studi.
In altre parole le ricadute economiche sulla città , il know how acquisito e soprattutto le potenzialità di sviluppo costituiscono una realtà che si pensa, unanimemente, di dover salvaguardare e rilanciare.
Questo è compito della politica.
Naturalmente c’è il problema dei debiti fin qui accumulati e qui le soluzioni indicate si divaricano:
La ricetta dei tecnici del centrodestra prevede sostanzialmente tre punti :
1. la liquidazione dell’Ente,
2. scaricare il debito sui vecchi amministratori con la costituzione di una new company per proseguire le attività,
3. una nuova gestione improntata ai criteri del pareggio di bilancio.
La ricetta dei tecnici del centrosinistra prevede altresì :
1. il mantenimento dell’Ente,
2. una sorta di consolidamento del debito,
3. una nuova gestione improntata ai criteri del pareggio di bilancio.
In altre parole la prima cura prevede il “licenziamento” dei dipendenti e l’onere per i vecchi amministratori di rispondere in proprio dei debiti accumulati, mentre l’altra cura prevede il ridimensionamento dei dipendenti e il pagamento dei debiti spalmato sui prossimi 10 anni con l’accordo, in tal senso, già acquisito del maggior creditore.
Nel primo caso saranno felici gli avvocati per la prevedibile mole di contenziosi che ne scaturiranno e meno felici saranno i creditori stessi che avranno a che fare solo con una cosiddetta bad company senza patrimonio e dubbiosi, dunque, su chi rivalersi.
Credo che, su un piano squisitamente tecnico ed economico, un accordo tra le parti per consolidare i debiti e il mantenimento dell’Ente sia la strada di maggiore buon senso e da seguire.
Sul piano politico, invece, è legittimo che la maggioranza del Comune voglia liberarsi di quello che da taluni suoi esponenti è stato più volte definito un mero carrozzone, ma, appunto, la decisione è meramente politica e per niente tecnica. Se così fosse sarebbe meglio dirlo, assumendosene le responsabilità sia nel bene che nel male che una simile decisione inevitabilmente produrrebbe.