“Piena assicurazione che l’Agenzia regionale perla Forestazione è già operativa e che, fin da questo mese di gennaio, garantirà regolarmente lo stipendio ai propri dipendenti oltre a ribadire l’impegno massimo da parte della Giunta regionale per fare in modo che la riforma venga attuata nella sua interezza e garantisca all’Umbria quelle garanzie di tutela del territorio che fino ad oggi sono state assicurate dalle disciolte Comunità Montane”, è questo l’esito dell’incontro che si è svolto questa mattina, nella sede regionale del Broletto, tra l’assessore regionale alle politiche agricole e le organizzazioni sindacali interessate, al quale ha partecipato anche l’amministratore dell’Agenzia forestale regionale. “Bisogna tener presente che l’Umbria, con la legge 18 del2011, ha chiuso un’epoca ed ha avviato un nuovo processo di gestione del territorio. Si è chiusa l’esperienza delle Comunità Montane, sta iniziando quella della nuova Agenzia Forestale e dovrà iniziare prestissimo anche quella delle Unioni dei Comuni che dovranno gestire funzioni ben precise in una autonomia che valorizza le esperienze e le potenzialità dei vari territori della nostra regione, ha affermato l’assessore regionale. Il lavoro è complesso perché non si tratta semplicemente di prendere atto di quello che è stato fatto e trasferire il personale, ma di tenere conto di una complessità fatta da personale, impiegati forestali e da un insieme di lavori di cantiere che nel corso degli ultimi quarant’anni hanno portato beneficio in tutti i territori della regione, che non si chiudono in un solo colpo. L’Agenzia della forestazione nel frattempo ha avviato il suo lavoro con le 571 persone con contratto privatistico, i 36 impiegati, sempre forestali, e 77 degli 81 previsti come dipendenti, come impiegati pubblici, che, in questo mese di gennaio prenderanno il primo stipendio da parte dell’Agenzia. Contestualmente, stanno nascendo le Unioni speciali dei Comuni, che si faranno carico dei dipendenti pubblici, di tutto il personale e delle funzioni. Quindi non c’è confusione o difficoltà di interpretazione normativa rispetto all’assegnazione di funzioni, ha sottolineato l’assessore, c’è semplicemente la necessità che i processi siano portati avanti e che i passaggi siano consumati nel modo più conveniente per il pubblico interesse e più trasparente possibile”.
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