Riceviamo dal Tribunale per i diritti del malato e pubblichiamo.
Gentilissimo Direttore di Orvietosi, se non La avessimo incontrata per caso, in un caffè della periferia, non saremmo venuti a conoscenza che venerdì 14 dicembre si sarebbe dovuto inaugurare un ampliamento del reparto di Terapia Intensiva e dell’Ospis presso l’Ospedale di Orvieto ma, la cosa curiosa, è che ormai ci siamo abituati ad avere le notizie sull’attività e su i nuovi assetti organizzativi direttamente dalla stampa, non godendo di un filo diretto con la direzione, sebbene più volte richiesto e sollecitato. Evidentemente il Tribunale per i Diritti del Malato, che rappresenta un punto di riferimento per la difesa dei diritti dei cittadini, non è considerato un interlocutore forse perché lo si considera una controparte. Non soffriamo della mancanza di un rapporto diretto ma , dovendo dare informazioni, sarebbe stato utile averle direttamente per evitare interpretazioni che confondono e producono perdite di tempo prezioso.
Stiamo cercando una collaborazione con un giornale anche per ottenere il libero accesso alle conferenze stampa, (dove non veniamo invitati), e che solo in questo ultimo periodo vengono svolte con una certa regolarità forse con la frenesia di dimostrare un attivismo che era stato sollecitato da più parti e che il TDM accoglie comunque con soddisfazione .
Peccato che siamo giunti al capolinea: sia per verificare e giudicare se le aspettative dell’utenza verranno soddisfatte e se saranno appropriati i provvedimenti di razionalizzazione e di riorganizzazione; peccato che cambieranno gli interlocutori in quanto ci eravamo ormai abituati ad essere “disinformati” e ci vorrà un certo tempo per riprendere la normalità.
Noi del TDM come sempre ce la metteremo tutta affinché i servizi migliorino, ma soprattutto ci adopereremo per ridurre i conflitti e riportare il clima generale ad un livello accettabile, dove gli operatori possano veramente esprimere al meglio la loro professionalità e umanità.
Il nostro desiderio è che gli errori in sanità siano solo una eccezione e ciò per ripristinare un corretto rapporto fiduciario medico paziente, che è la base di una buona medicina.
Per un sereno Natale e per un 2013 certamente migliore di quello che sta per terminare.