E’ il messsaggio di auguri più bello per noi e ci piace farlo nostro e riproporlo ai lettori. Dante Freddi
Carissimi fratelli e sorelle,
nell’imminenza della festa di Natale, porgo a tutti voi l’augurio più cordiale: il Natale porti gioia, pace, serenità, speranza nella vostra vita personale, nelle vostre famiglie e nella nostra società.
Come ogni anno cerchiamo di prepararci al Natale, lasciandoci provocare dalla situazione in cui ci troviamo immersi, lasciandola illuminare dal messaggio di consolazione e di speranza che ci vengono dai testi biblici.
Le parole dell’apostolo Paolo nella Messa della notte di Natale ci ricordano: «È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna… a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e pietà» (Lettera a Tito, 2,11).
La crisi che ci avvolge può generare smarrimento, paura, rassegnazione.
In questo contesto auguro a tutti anzitutto di non sentirsi esclusi dalla consolazione, dalla gioia, dalla speranza che ci vengono dall’aprirci alla certezza che Dio non ci abbandona in balia di noi stessi; per noi e per la nostra salvezza Egli è venuto a condividere la nostra storia, la nostra vita: il Figlio di Dio si è fatto uomo.
È per chi si sente bisognoso di salvezza, per chi quindi ammette la propria fragilità e debolezza. Natale è per chi è e sa di essere povero. E non mi riferisco solo o principalmente alla povertà economica o sociale; mi riferisco alla povertà come segno della condizione umana.
Natale è certamente per chi è povero materialmente, ma anche per chi si sente povero di compagnia e soffre di solitudine, per chi è costretto a contare i fallimenti dei suoi rapporti affettivi, per chi si trova moralmente fragile, per chi si sente incapace di guidare un figlio adolescente, per chi si trova senza più desideri, senza speranza, per chi è martoriato nel suo fisico.
Ci ricorda Benedetto XVI nell’enciclica “Spe salvi”: «La porta oscura del tempo, del futuro, è stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente, gli è stata donata una vita nuova… Solo quando il futuro è certo come realtà positiva, diventa vivibile anche il presente».
Gesù che è nato nella storia e che nasce in noi, diventa luce che orienta, forza che ci sospinge, certezza che ci rasserena e ci pacifica, profezia che in ogni presente ci annuncia un futuro che nessuna catastrofe fa naufragare, che anche nelle ore più disperate mi sostiene con la speranza.
Saremo invitati in questo Anno 2013 ad iniziare il nostro Giubileo Eucaristico, una porta che si apre per incontrare il Signore Gesù: a noi l’impegno di camminare sulla strada che Dio ha ci ha preparato sapendo attingere al dono che Lui ci ha dato: il suo Corpo e il suo Sangue.
Un pensiero e un ricordo a quelle famiglie e realtà della città di Orvieto che recentemente, nell’alluvione del mese di novembre, hanno subito danni per l’esondazione del fiume Paglia: insieme, a tutta la Diocesi, vi sono vicino con la preghiera e la carità.
Auguri a tutti di Buon Natale. Vi sono vicino con l’affetto e la preghiera, in modo particolare alle persone che lo vivranno nella sofferenza, e invoco un Nuovo Anno benedetto da Dio, ricco di bene, di pace e gioia dello spirito.
+ Benedetto Tuzia Vescovo di Orvieto-Todi