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Home Secondarie

Una riflessione per non commettere altri errori

Redazione by Redazione
19 Novembre 2012
in Secondarie, Archivio notizie
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Chi è nato negli anni ’40, come me, e ha avuto la possibilità diffusa di conoscere per acquisire saggezza, sa bene quale sia stato e può essere il comportamento combinato del Paglia, del Chiani e degli altri corsi d’acqua affluenti, apparentemente torrentelli, quando il bacino imbrifero raccoglie straordinarie quantità di acqua che danno origine alle piene apparentemente catastrofiche. Per il Paglia, quando

accade come in questa occasione, avendone la possibilità, si potrebbe vedere un muro di acqua alto qualche metro, che, se non trova spazio, dirompe ovunque facendo danni solo dove l’insipienza ha deciso di costruire manufatti. Il caso di Orvieto è uno dei tanti, che non si sarebbe verificato se non ci fosse stata la presunzione, anche di qualche “istruito” senza la saggezza necessaria.  In via Angelo Costanzi, dove i danni sono stati maggiori, in quello che  io chiamo un “conglomerato cementizio” brutto e disordinato, come altrove in tutta Italia, si è consumata una pratica che si chiama ancora”edilizia concordata”, nel senso che una proprietà, da circa 40 anni, ha fatto in modo che l’autorità amministrativa consentisse di costruire anche in zona dove la saggezza antica sapeva che potevano verificarsi esondazioni.

L’ultimo lembo rimasto libero, negli anni passati, è stato oggetto di grosse polemiche per una destinazione ancora più grottesca di quelle già presenti e che hanno ricevuto danni incalcolabili.

Niente di meno che un centro commerciale che in teoria è in costruzione e tutto ampiamente allagato.

Provare ad immaginare (vale per tutti ovviamente) la stessa piena, se fosse avvenuta, invece che  in tarda notte quando non c’era nessuno, magari alle 10 del mattino: va detto che l’acqua, come è venuta velocemente, velocemente se ne è andata, quando ha superato ampiamente l’altezza degli uomini.

E’ interessante rilevare, come questo centro commerciale ha dato, presumibilmente, la spinta ad una nuova quanto assurda strada, chiamata complanare a costeggiare l’autostrada, che si sta costruendo con un nuovo ponte con argini perpendicolari al flusso del fiume sempre a confermare l’azione degli “istruiti” poco saggi.

Cosa dire ora? Intanto che occorrerebbe un’autorità forte che fosse capace di bloccare sia il centro commerciale che la complanare, costi quel che costi, e riuscisse a capire che, pur con gli errori di destinazione come Ciconia e l’ospedale (soprattutto!!), è indispensabile mettere le mani sul ponte dell’adunata che in questa circostanza ha fatto da sbarramento alla piena del fiume, con flussi al di là dell’autostrada (area rotatoria per intenderci), che nessuno dovrebbe aver visto e che possono essere stati la causa primaria della violenta esondazione che ha messo in ginocchio tutte le attività presenti.

Voglio ricordare che nei tempi di saggezza, prima che il Paglia venisse scavato per fare il terrapieno dell’autostrada, il fiume o meglio il torrente, era meandriforme e cambiava il suo corso ogni volta che si fosse verificata una grossa piena.

Con le piene venivano esondati tutti i terreni intorno e l’acqua, più volte, giungeva fino alla scarpata della stazione ferroviaria, dove oggi si è allagata un’area camper e ed un parcheggio, con distruzione di un gran numero di auto.

 

 

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