Nei giorni scorsi, dopo aver ritrovato casualmente una lettera che scrissi al Sindaco Mocio nel gennaio 2005, a proposito del centro commerciale che sembrava non si facesse più, ho fotografato il sito dove, invece, è attualmente in fase di realizzazione, insieme ad un pezzo di complanare che sembra ipotizzata per suo servizio.
Lo scorcio è voluto per rappresentare il completamento di quel conglomerato cementizio di tutta quella zona, orribile come tutte le altre in periferia.
La coincidenza vuole che, proprio in questi giorni, il Comune interviene sul tema, per cui mi farebbe piacere se qualcuno avesse la bontà di leggere il mio pensiero di allora per cercare di immaginare cosa sarebbe potuto accadere se qualcuno che “conta” mi avesse dato ascolto e si fosse mosso di conseguenza. Allora ebbi tutti contro tranne Fabrizio Cortoni in quel periodo consigliere di opposizione.
Quadro Strategico di Valorizzazione: partecipazione pubblica per il progetto “Orvieto Centro Commerciale Naturale”
Mercoledì 14 novembre alle ore 15,30 presso la Sala Consiliare del Comune si svolgerà la partecipazione pubblica in merito sul progetto delle associazioni di categoria denominato “Orvieto-Centro Commerciale Naturale” emerso dalle riunioni programmate nell’ambito dell’iter del Q.S.V. Orvieto / Quadro Strategico di Valorizzazione.
La mia lettera di allora
Al Sig. Sindaco
Dr. Stefano Mocio
ORVIETO
E, p.c.
Al Presidente
Risorse per Orvieto
Prof. Franco Raimondo Barbatella
ORVIETO
Gentile Sig. Sindaco,
la recente sentenza del TAR dell’Umbria, con la quale, di fatto, si è consumata una sconfitta amministrativa del Comune di Orvieto riguardo all’ipotesi di parcheggio pluripiano in via Roma, ancora una volta dovrebbe servire per riflettere più e meglio su un progetto discutibile, indipendentemente dalla vittoria politica di Conticelli.
Il progetto di parcheggio, se si può definire progetto, non è altro che una “fotocopia” di quello realizzato a Porta Romana o di quelli realizzati in varie città dell’Umbria, dalle stesse “mani”.
Risparmi notevoli, creatività zero, nulla a che vedere con un parcheggio sotterraneo, ecc.: un grave errore imperdonabile!.
Aggiungendo che si tratterebbe di intervento in contraddizione con il tanto decantato piano di mobilità alternativa che, quando fu ipotizzato, prevedeva un parcheggio veramente sotterraneo, ad un piano, per trecento auto, al fine di sistemare le situazioni di coloro che, nel centro storico, tendono a parcheggiare in ogni dove.
Ebbene, oggi, a ben vedere e con la disponibilità della ex caserma Piave, con gli stessi soldi e con lo stesso “progetto”, si potrebbe realizzare un parcheggio di quel tipo scavando la piazza d’armi.
Esiste una superficie analoga, con materiali di riporto dei lavori fatti in occasione della costruzione della caserma, con “fossati” che consentirebbero le necessarie prese d’aria di un parcheggio non sotterraneo, in una posizione strategica rispetto ad un ingresso principale della città.
Insomma, tutte le condizioni per non giustificare un intervento che, così come è stato impostato, si presta ad una forte protesta di opinione e ad una pesante critica alla progettazione.
Rimanere rigidi su posizioni pregresse, appellandosi al piano regolatore, facendo finta che in questi ultimi anni non sia accaduto nulla, sarebbe veramente colpevole, tanto più che un intervento del genere faciliterebbe qualsiasi prospettiva si ravvisasse per la caserma.
Se poi volessimo tentare di volare un po’ più alto, potremmo fare riflessioni più complesse e che dovrebbero far discutere molto più di quanto non stiamo facendo in questo periodo.
Tra i tanti fronti aperti e non ancora chiusi di questi ultimi anni, c’è anche quello di un importante centro commerciale.
Anche in quel caso, come per via Roma, i contenziosi sono aperti e l’obbiettivo di realizzarlo poco dopo l’uscita dell’autostrada sembra sempre più lontano.
A prescindere dal luogo e dai contenziosi, non c’è dubbio che la tendenza è quella di fare centri commerciali alle porte delle città, con mega parcheggi e con attrazioni che spingono molti a socializzare in questi posti piuttosto che nelle piazze o nelle strade ricche di commercio di una volta.
Per molti di noi è drammatico o triste, ma stiamo trattando della realtà e non si può prescindere dal fatto che il commercio è ancora fondamentale, pur con queste degradazioni, per richiamare gente e, magari, farla incontrare. E’ un caso che una volta ci si incontrava per il corso durante una passeggiata, anche con le vetrine in vista, mentre oggi ci si incontra alla coop?
Proviamo ad immaginare una alternativa, in contro tendenza: il centro storico di Orvieto con questa enorme caserma dismessa ce ne offre l’opportunità.
Supponiamo che un grosso complesso commerciale, ricco di liquidità e lungimiranza, offra alla città di Orvieto di sperimentare l’opportunità economica di realizzare un centro commerciale ed un parcheggio sotterraneo a due piani nella caserma Piave.
Tutto il piano terra è già fisiologicamente predisposto grazie alle destinazioni precedenti: grandi cucine, enormi refettori, ecc. In più, e non guasta, c’è anche un porticato per passeggiare. Non è bello, ma uno studio di architettura in gamba ci si potrebbe divertire. Del parcheggio si è già detto e rimarrebbe del denaro per realizzare il parcheggio sotterraneo (vero!!) in via Roma. Tutta l’area verrebbe ridisegnata ed acquisterebbe dignità di vita aggregata. Chi venisse ad acquistare, invece di andare in un posto squallido si riavvicinerebbe ad uno splendido centro storico, dove i singoli commercianti di Corso Cavour o di via del Duomo, si dovrebbero dar da fare per offrire mercanzie diverse da quelle di un supermercato, dove si recupererebbe il piacere di incontrarsi, quasi come una volta.
Qualcuno si chiederà: con tutto il resto della vecchia caserma? A maggior ragione si potranno fare interventi intelligenti ed economicamente vantaggiosi. Il centro commerciale non precluderebbe assolutamente nulla e, chissà, si potrebbe aprire tutta una nuova stagione per una Orvieto oggi molto appannata e debole.
Con cordialità.
Gianni Cardinali
Orvieto, 17 gennaio 2005