Riceviamo dal Comune di Ficulle e pubblichiamo
Dall’inizio della nostro mandato amministrativo abbiamo sostenuto strenuamente le ragioni dei diritti del Comune e, quindi, di tutta la cittadinanza di Ficulle, contro le scorrette decisioni della Associazione ONLUS “Casa della Divina Provvidenza per il riposo della Vecchiaia” di Ficulle.
Occorre infatti ricordare che l’Associazione gestisce due strutture per anziani con una complessiva capacità ricettiva di 55 ospiti e che, su proposta del suo Presidente, aveva approvato delle modifiche allo statuto per escludere il Sindaco dal Consiglio Direttivo e ridimensionare la presenza del Parroco, entrambi consiglieri di diritto a pieno titolo nel vecchio statuto del 2002 così come in quello originario del 1924.
Dopo tre anni di risultati favorevoli al Comune, rimasti colpevolmente inascoltati da parte dei vertici della ONLUS, anzi da essa ricusati e contestati, qualila DeliberazioneRegionaledi annullamento della suddetta Assemblea dei Soci e la sentenza del TAR Umbria, arriva anche la sentenza del Tribunale di Orvieto, che da ragione all’Amministrazione Comunale, dichiarando:
– la validità dello statuto del 2002 approvato dalla Regione Umbria con Determinazione Dirigenziale n. 4479 del24/05/2002;
– la nullità del nuovo statuto proposto dal Presidente nel 2009, non approvato dalla Regione Umbria;
– la nullità delle votazioni del20.12.2009per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo;
– la decadenza degli eletti nelle suddette elezioni del20.12.2009.
Con tale sentenza, il Comune, validamente assistito dal legale Avv. Urbano Barelli, vede accolte tutte le proprie argomentazioni e la sentenza del Giudice istruttore del Tribunale di Orvieto dott. Claudio Baglioni conferma contro le scorrette decisioni della Casa di Riposo la validità e correttezza delle scelte dell’Amministrazione comunale.
Occorre, inoltre, ricordare che in una discussa decisione di qualche settimana fa, la stessa Associazione ha chiesto, senza una motivazione oggettivamente valida, il drastico ridimensionamento delle ore di assistenza agli anziani, prestate dalla Coop. Demetra da cui è derivato l’avvio del procedimento di licenziamento per 11 dipendenti
Dopo la condanna del Tribunale di Orvieto, non è più possibile far finta di nulla, si è raggiunto il culmine di una situazione insostenibile. E’ necessario salvarela Casa della Divina Provvidenza dalla crisi nella quale è stata condotta e sarebbe cosa saggia che gli attuali amministratori, dichiarati decaduti dal Tribunale di Orvieto, si dimettessero prima che sia troppo tardi. Anche perché dovrebbero giustificare a quale titolo dal gennaio 2009 ad oggi sono state effettuate spese legali per complessivi 48.572,72 € che lievitano inevitabilmente con l’attuale condanna a rifondere il Comune delle spese di lite in ragione di 6.500 € più IVA e CAP come per legge. Per compensare queste impreviste maggiori uscite, a quali ulteriori mutilazioni dovremo assistere? Perpetrato l’insano taglio occupazionale, si sceglierà questa volta di lesinare sul riscaldamento o sugli approvvigionamenti alimentari?
L’Associazione ONLUS ha il diritto di essere amministrata da persone capaci e per bene, che abbiano come unico obiettivo da perseguire il benessere degli anziani ricoverati nelle proprie strutture e non forme di potere parallelo a quello che per norma spetta unicamente delle Istituzioni.
A tutti i Ficullesi rivolgiamo un appello, che nasce dal cuore, a riappropriarsi del ruolo di custodi di quel patrimonio dall’alto valore umano e sociale che èla Casadella Divina Provvidenza.