La CNA ha scritto all’agenzia delle entrate, all’INPS , agli istituti di credito e alle camere di commercio per !valutare l’opportunità di una sospensione degli adempimenti dovuti, magari ipotizzando una proroga congrua”. Il presidente regionale Quaglia si rivolge anche alla presidente marini ed al sindaco Còncina e, “condividere appieno il dramma del territorio Orvietano e delle oltre 200 imprese artigiane, industriali e dei Servizi interessate dall’esondazione, la nostra Organizzazione, fortemente presente sul territorio, ha molto apprezzato la tempestività degli interventi istituzionali posti in essere per la dichiarazione dello stato di calamità.
Pubblichiamo.
Oggetto: Evento calamitoso in Umbria.
Preg.mi,
oltre 200 imprese interessate, artigiane, industriali e dei servizi con circa 1000 dipendenti: questi i numeri dell’esondazione del Paglia nell’Orvietano, a cui vanno aggiunti i fenomeni in altre zone di allagamento relative al Nestore nella zona di Marsciano e all’allerta riguardante il Tevere.
È questa la fotografia dell’eccezionale nubifragio che ha colpito l’Umbria in questi giorni, eccezionale non per la durata ma per la quantità d’acqua caduta.
La Cna, fortemente presente nei territori esondati, in cui insistono migliaia di piccole e piccolissime attività produttive dell’artigianato e di altri settori, chiede a tutti gli Enti ed Istituti di poter tener conto di questi accadimenti, che di fatto interrompono non solo l’attività ma anche il normale espletarsi dei servizi connessi.
Allagamento degli edifici, danni ai macchinari (anche sofisticati) sommersi dall’acqua e dal fango, impossibilità di movimento e di collegamenti telematici, documenti di ogni genere perduti sono cause oggettive da valutare nel caso in cui non potessero essere rispettati gli obblighi tributari, gli adempimenti in corso e ovviamente gli impegni finanziari di fine anno, messi in discussione dalla forzata cessazione dell’attività, come ad esempio, la scadenza tributaria del 16 novembre che sarà impossibile rispettare.
Chiediamo pertanto a tutti gli Enti ed Istituti di valutare l’opportunità di una sospensione degli adempimenti dovuti, magari ipotizzando una proroga congrua che permetta agli imprenditori di mantenere i propri impegni senza l’applicazione di alcuna sanzione.
Sicuri che vorrete tenere conto di questi gravi fatti, che si aggiungono alla già difficile situazione generale, in attesa di un cortese riscontro, inviamo distinti saluti.