I fondi a favore della calamità naturali sono già ordinariamente stanziati in un apposito capitolo del bilancio italiano. Ogni volta che accade qualcosa il Governo emana un apposito decreto per finanziare i luoghi colpiti. Stavolta , a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito anche Orvieto, in Commissione Bilancio è passato un emendamento alla Legge di Stabilità con il quale si sono tolti 250 milioni dal fondo speciale per i salari di produttività, ovvero per gli aumenti delle buste paga, tra i provvedimenti presi per la cosiddetta crescita, per iscriverli a un fondo speciale per i danni dell’alluvione.
Sbandierare questo switch, come fanno PD e PDL, è già campagna elettorale e non aumenta certo le risorse per gli alluvionati già disponibili sul bilancio ordinario mentre taglia quelle accantonate per la crescita.
Non solo. Questo modo di procedere apre la strada a discutibili modi di procedere alla ripartizione e alla gestione dei fondi rispetto ai quali il rimborso diretto e veloce dei danni subiti dalle aziende e dalle famiglie coinvolte diventa solo uno degli aspetti e forse nemmeno prioritario.
Lascia perplessi l’affermazione della Presidente della Regione Umbria che in una sua dichiarazione all’Ansa ha sostenuto che i danni subiti dall’Orvietano avrebbero ripercussioni su tutta l’economia regionale. Potrebbe significare che di una parte dei fondi potrebbero o dovrebbero beneficiare anche altre istituzioni o enti in Umbria?
Lascia perplessi la nota con cui la Provincia di Terni quantifica i soldi necessari per la risistemazione dell’alveo e degli argini del Paglia quando proprio in questi giorni erano già stati cantierati lavori per lo stesso scopo per oltre sei milioni già finanziati.
Lascia perplessi la dichiarazione del Comune di Orvieto di aver stanziato 1 milione di euro dal proprio bilancio quando è noto che lì ci sono solo debiti e casse prosciugate.
Vorrei consigliare a Orvieto l’immediata costituzione di un CENTRO DI DOCUMENTAZIONE dove amministratori, aziende e famiglie possano accedere quotidianamente per avere contezza immediata e continuativa di tutti gli atti, gli iter burocratici e influire sulle decisioni da prendere in ordine alla gestione criteriale delle risorse a disposizione.