Cercavo nelle cianfrusaglie come fosse un mio obbligo
tralasciare l’essenza, e a me accadeva di trovare
la resistenza degli oggetti nella palude del banale
orrendo. Conoscevo strade maestre, quelle
segnate dai semafori del disgusto , ma volevo
percorrere l’ angusto vicolo dove non posso
perdere altro che la mia ombra disadorna. Ora
qualcosa dentro di me mi dice di non cercare,
ripete di non cercare,tutto è stato trovato
nella scia del nulla.
Forse mi potrebbe fare salvo la morta fanciulla scolpita
nel marmo che ormai si sfalda, secolare cenere che
torna cenere. Ma non mi serve essere salvo ora
che l’ora ha ucciso gli orologi alla
memoria.