Riceviamo da Danilo Buconi e pubblichiamo
L’Italia e il popolo italiano meritano un futuro nuovo e diverso, rappresentati da trasparenza, partecipazione e, soprattutto, protagonismo sociale, economico e culturale, caratteristiche completamente assenti dalla scena politica e amministrativa degli ultimi dieci anni.
Il declino sociale ed economico in cui è caduto il Paese negli ultimi anni e, soprattutto, negli ultimi mesi, dimostra che non è mettendo da parte la partecipazione politica e inasprendo le tasse che si risollevano le sorti del Paese e che, al contrario, servono una grande operazione di risparmio sulla spesa pubblica (a partire da politica e pubblico impiego) da tramutare in rilancio dell’economia interna attraverso la riduzione delle tasse ai redditi più bassi e un forte rilancio degli investimenti per creare occupazione e migliorare il livello e la qualità infrastrutturale del nostro amato Paese.
Partendo da queste priorità raccolgo la sfida del Partito Democratico e mi rimetto in gioco – con passione e senso civile – partecipando alle Primarie per ridare all’Italia un futuro di serenità, prosperità e coscienza.
CHI E’ DANILO BUCONI
Danilo BUCONI nasce a Città della Pieve (PG) il 5 ottobre 1971, in una famiglia composta da padre operaio
e madre casalinga, vivendo da sempre a Monteleone d’Orvieto, borgo di 1600 abitanti situato in Provincia di Terni.
Diplomato geometra nel 1990, svolge la professione per alcuni anni in parallelo a quella di collaboratore
con un periodico di stampa locale.
Nel 1998 viene chiamato a collaborare con il con il gruppo del PdCI alla Camera dei Deputati dove resta fino ad
aprile 2006 per poi tornare a lavorare nella propria attività di grafica, realizzazione e distribuzione pubblicitaria
dove è tutt’ora impegnato.
Dal 1995 è Consigliere comunale di Monteleone d’Orvieto dove ha ricoperto la carica di assessore ai LavoriPubblici
dal 1999 al 2004, periodo durante il quale non ha mancato di apportare gratuitamente le proprie
conoscenze ed esperienze tecniche al fine di migliorare l’assetto infrastrutturale del territorio comunale.
Dal 2004 al 2009 entra a far parte del Consiglio provinciale di Terni all’interno di una maggioranza di centro-sinistra
in quota PdCI (dal quale uscirà nel 2007), all’interno della quale collabora sempre con passione e dedizione senza
mai far mancare lo spirito di coalizione pur mantenendo un alto dibattito sulle varie tematiche al centro
dell’attenzionedel Consiglio provinciale medesimo, con particolare riferimento al lavoro, all’ambiente e alla salute.
Nel 2010, ormai esautorato moralmente dalle vicende politiche nazionali e locali abbandona ogni appartenenza
politica.
La voglia di impegno civile, l’idea che una nuova idea di Italia sia possibile, la ferma convinzione che si possano
dare nuove opportunità ai giovani, alle famiglie, all’economia reale fatta di lavoro e passione e l’occasione
delle Primarie come momento di incontro, confronto e dialogo.