traduzione e cura di
Mariagrazia Pelaia che sarà presente in libreria
introdotta da Giovanni Feo
La civiltà della Dea è l’opera più importante di Marija Gimbutas.
La studiosa ricostruisce il mondo dell’antica Europa neolitica in base a uno straordinario repertorio di dati archeologici
scaturiti da numerose campagne di scavo nel bacino balcanico e mediterraneo meridionale.
Il libro propone una tesi rivoluzionaria che cambia la tradizionale visione della storia del continente europeo.
Viene rintracciata la realtà di un’antica Europa pacifica, egualitaria e portatrice di una spiritualità fortemente legata alla terra.
Una civiltà dove la Grande Madre guida i popoli verso una convivenza pacifica, cambiando così gli attuali paradigmi culturali e scientifici che considerano la guerra e il dominio maschile una connotazione di progresso della civiltà.
I suoi ultimi tre libri sono quelli che hanno suscitato maggiori reazioni in ambito accademico e culturale a livello mondiale: The Goddesses and Gods of Europe (1974, 1982), The Language of the Goddess (1989; tr. it.: Il linguaggio della Dea, Longanesi) e The Civilization of the Goddess (1991; l’opera qui presentata è per la prima volta tradotta in italiano).
Nel 1963 le viene offerta la cattedra di Archeologia europea all’Università di California, che occupa fino al 1989. Con le sue intense ricerche sul significato sociale e simbolico delle antiche culture neolitiche ha ampliato in senso interdisciplinare il consueto approccio accademico fondando una nuova disciplina: l’archeo mitologia.
Muore a Los Angeles nel 1994.