Un confronto serrato, non privo di vivacità, quello organizzato ieri pomeriggio, 18 ottobre, a Orvieto dal Partito Democratico sul tema del riordino delle circoscrizioni giudiziarie. Argomento particolarmente sentito nella città della rupe per via della programmata soppressione del tribunale cittadino in conseguenza dell’ipotesi di revisione contenuta nel decreto legislativo .
Molti gli interventi degli avvocati di Orvieto, tra cui quello del Presidente della Camera Penale avv. Gianfranco Puppola e quello del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Orvieto, Sergio Finetti, che ha illustrato i motivi di contrarietà della sua organizzazione, segnalando le notevoli incongruenze di una delega che, prima ha impedito al Parlamento di confrontarsi su una questione che avrebbe meritato un più ampio e articolato dibattito, poi ha scelto la via delle soppressioni sommarie di fatto smentendo i criteri oggettivi, contenuti nello stesso articolato della delega, attraverso cui si sarebbero dovute operare le scelte di ottimizzazione.
A stare ai criteri oggettivi di efficienza, economicità e di produttività – ha detto Finetti – il Tribunale di Orvieto rappresenta un’eccellenza nel nostro paese. Relativamente ai criteri di efficienza, si colloca addirittura al terzo posto in Italia. La scelta di sopprimere questa sede giudiziaria risulta pertanto incomprensibile alla luce dei criteri indicati dal disegno di delega e anche in considerazione del notevolissimo disagio subito dai cittadini del territorio a causa delle distanze da percorrere per raggiungere Terni.
Nel suo intervento l’on. Carlo Emanuele Trappolino, oltre a ricordare che fu il centrodestra – Governo Berlusconi settembre 2011 – a scegliere lo strumento della legge delega che, di fatto, ha impedito al Parlamento di confrontarsi sul tema attraverso un percorso di confronto pubblico, ha voluto riaffermare il suo impegno e di altri deputati del PD affinché Orvieto non venga privata di un presidio di giustizia destinato in qualche maniera a mitigare gli effetti del riordino .
A conclusione, l’on. Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Partito Democratico, ha voluto ragionare dell’esigenza della riforma del sistema giustizia – segnalando il percorso di ampia condivisione promosso dal Partito Democratico – e sulla necessità di introdurre elementi di razionalità e di chiarezza nella proposta operativa del Ministro Severino. Oltre a condividere l’impegno di Trappolino per il mantenimento di un presidio di giustizia sul territorio, Orlando ha ribadito che una valutazione oggettiva e oggettivamente fondata sull’organizzazione della nuova geografia giudiziaria non può essere sovradeterminata dalla cosiddetta “regola del tre” che, in un certo senso, ha già precostituito, anche per l’Umbria e in maniera non trasparente, un certo tipo di assetto. Questa regola, ha affermato il responsabile della Giustizia del PD, dev’essere cambiata.