METTI UNA DOMENICA A BENANO …
… il profumo dolce delle caldarroste delle braci scoppiettanti delle salsicce invitanti del mosto canterino nell’ebbro vociare tra l’incalzante fisarmonica ed i bambini che corrono entusiasti peterpan per il borgo e la campagna.
Dov’è il tempo che non è mai trascorso?
Qui ritrovo volti amici che ricordano i miei avi.
Facce incise da cento stagioni e cotte dal sole nelle maési a cordellar gregne o potare ulivi a capare sementi e svinare tine.
A Benano, ogni volta che ritorno, mi si evoca San Martino e nel mare verde in lontananza osservo l’isola rupestre alta e severa da cui sono partito.
Come si può dimenticare una parte del tuo corpo?
La mente, la pancia e il cuore raggiungono anche l’ultimo capello e il mignolo del piede.
Benano non può essere l’ultima frontiera. È semmai, come ogni luogo – che nessuno è lontano – punto di ripartenza e di ritorno, verso altre terre, verso altri camini.
Come si sta – sempre – bene a Benano.
Non te lo scordare mai.